Cardinale al banco di prova: il futuro del Milan in poche settimane

By Marco Rizzo -

Non commettere errori, è arrivato il momento del cambiamento al Milan. Abbiamo scritto ampiamente su come il record di Stefano Pioli nelle partite importanti sia stato sufficiente per arrivare a fine stagione, ma non per una conferma per l’anno prossimo. Ora tocca a Cardinale

Punto di svolta

La goccia che ha fatto traboccare il vaso per la dirigenza – l’ultima goccia che conta di più – è la sconfitta di Europa League contro la Roma, un confronto in cui i rossoneri hanno perso entrambe le gare e sono stati ampiamente battuti.

Pioli è stato superato da uno che al confronto è un allenatore esordiente. Tutto quello che ha fatto il Milan era prevedibile, mentre Daniele De Rossi a sua volta ha messo in campo alcuni schemi a cui i rossoneri non hanno dato contromisure.

La sconfitta nel derby – la sesta di fila  – ha aggiunto ulteriore sale a una ferita già aperta. Mentre i Nerazzurri festeggiavano il titolo nella partita casalinga del Milan, molti tifosi volevano che Pioli liberasse la sua scrivania quella stessa sera. (CONTINUA DOPO LA FOTO)

Cosa serve al Milan

Ciò che è chiaro è che il Milan è ora sul mercato per un nuovo allenatore; un uomo che può galvanizzare una squadra di talento, che può rendere meglio nei momenti che contano di più e che può unire un club che ha bisogno che tutti spingano nella stessa direzione per cercare di colmare il gap con l’Inter.

Eppure difficilmente potrebbe esserci un divario più grande. Da più fonti attendibili è emersa la notizia che Julen Lopetegui è l’uomo scelto dalla dirigenza per guidare l’era post-Pioli.

È qui che rientrano i tifosi, partendo da una considerazione importante: i tifosi del Milan amano la protesta. Non sono affatto gli unici, ma la capacità di mobilitarsi così rapidamente su questioni chiave è davvero impressionante.

Ultima chiamata per RedBird

La storia recente ci offre un paio di esempi eclatanti, il primo dei quali, per quanto riguarda Pioli, è di natura piuttosto ‘il cerchio si chiude’. Quando è stato nominato uomo per sostituire Marco Giampaolo all’inizio della stagione 2019-20, è stato accolto dalla campagna “#PioliOut” che è diventata virale sui social media.

In realtà ci sono alcune somiglianze con oggi. Agli occhi di una parte piuttosto vocale della tifoseria la scelta era ovvia allora (Luciano Spalletti) come adesso (Antonio Conte), senza rendersi conto che le cose possono essere più difficili di così. LEGGI QUI: Maignan potrebbe partire in estate

Poi c’è stata la cessione di Sandro Tonali la scorsa estate. Una volta che le voci si sono fatte concrete e si è diffusa la notizia che il favorito dei fan e la futura bandiera si sarebbero diretti al Newcastle United, si è scatenato l’inferno .

Per molti si è trattato di un tradimento dei valori che speravano e presupponevano esistessero ancora al Milan, ovvero che l’attaccamento al club significasse qualcosa. L’esonero di Paolo Maldini ha generato una risposta altrettanto forte , tutta generata dallo shock, dalla confusione e dall’evaporazione delle certezze.

La dirigenza del Milan si trova quindi nella situazione di dover fare fatti concreti, acquisti di livello e con un allenatore che abbia esperienza. Al di là dei rumori della piazza, Cardinale è chiamato ad intervenire con investimenti. Perché la pazienza dei tifosi sembra finita.

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