L’ultima missione di Pioli al Milan: dare minuti a chi si gioca la conferma

L’annata volge al termine e a Pioli resta solo un obiettivo: dare al Milan la possibilità di progettare il futuro con più certezze. 

La stagione del Milan si è conclusa nel peggiore dei modi con l’eliminazione dall’Europa League per mano della Roma e l’ennesimo derby perso. Due sconfitte che hanno compromesso il futuro di Pioli pronto ad essere esonerato a fine stagione.

Le gare perse contro Roma e Inter hanno mostrato limiti oggettivi nella tenuta fisica e mentale della squadra rossonera che ora sembra essere giunta alla fine di un ciclo. Tuttavia il dato di cui Pioli non potrà certo andare fiero riguarda le stracittadine. L’ultima è stata infatti la sesta sconfitta consecutiva per il tecnico parmigiano in un derby meneghino.

Con la stagione che volge al termine e le motivazioni pari a zero, ora ciò che può fare Pioli è dare una mano alla società dando spazio a chi dovrà meritarsi la conferma nella prossima stagione. Le gare contro Cagliari, Torino e Salernitana potranno essere dei test utili alla pianificazione del Milan che verrà.

Ci sembra pertanto inutile che nelle prossime partite Pioli si affidi a giocatori ormai certi del proprio addio come, ad esempio, Giroud e Kjaer e dia invece la possibilità a chi il proprio futuro se lo deve ancora giocare. Un atto di signorilità, visto che il futuro non lo riguarderà, ma che sarebbe l’ennesima conferma del valore umano e professionale di Pioli.

Noah Raveyre/Lapo Nava

Dato che Mike Maignan è attualmente fuori gioco a causa di un problema muscolare, avrebbe senso concedere ad uno dei giovani portieri qualche minuto da titolare.

Non si può nascondere che inserire in un contesto già rodato un portiere esordiente possa essere un rischio. Soprattutto considerando che Sportiello si è già dimostrato più che affidabile quando chiamato in causa.

Tuttavia, con il progetto U23 in procinto di partire, perché non dare a Raveyre o Nava la chance di mettersi subito in mostra?

Il primo è stato protagonista del cammino in Youth League con la Primavera, mentre il secondo ha ormai raggiunto i 20 anni e andrebbe testato sul campo dei grandi.

Inoltre entrambi avrebbero forse bisogno nella prossima stagione di farsi le ossa giocando in prestito altrove, dunque quale miglior vetrina se non la Serie A?

Jan-Carlo Simic

Abbiamo già visto Simic in azione con la prima squadra in questa stagione, anche a causa dell’emergenza infortuni, ma sarebbe giusto dargli un’altra occasione di emergere in questo finale di campionato.

Simic ha già quattro presenze in Serie A e un gol, inoltre ha dimostrato di essere un difensore affidabile confermandosi anche come leader della Primavera di Abate. Nonostante questo il centrale è stato messo da parte da Pioli che a lui gli ha preferito spesso il veterano Kjaer, non una scelta sempre azzeccata. Concedere a Simic la titolarità nelle prossime gare potrà permettere al Milan di capire le reali possibilità di inserirlo in pianta stabile nelle rotazioni della prima squadra in futuro, oppure valutare per lui una cessione in prestito.

Pierre Kalulu

Ora che Kalulu è rientrato dopo il secondo lungo infortunio avvenuto in stagione, è necessario dagli tutto lo spazio possibile per valutarne la resa anche in vista dell’estate.

Lo stesso francese, titolare nell’anno dello Scudetto, ha voglia di recuperare il terreno perso a causa degli infortuni. Non è un segreto che la dirigenza abbia anche pensato ad una sua cessione in estate, partenza che genererebbe una plusvalenza quasi totale.

Tuttavia Kalulu ha già dimostrato di poter essere una risorsa più che valida per il Milan in passato, in aggiunta al fatto di essere un difensore duttile. Moncada sta seguendo diversi profili abilitati a giocare terzino destro, ruolo che Kalulu può fare, e testarlo proprio in quel ruolo in questo finale di stagione potrebbe essere una mossa apprezzata anche dalla dirigenza.

Malick Thiaw

Anche Thiaw, come Kalulu, ha subito diversi infortuni in questa stagione che gli hanno impedito di giocare con continuità. Dal suo rientro in campo Thiaw ha faticato a trovare brillantezza fisica ma soprattutto mentale, come dimostrato dai frequenti errori commessi nelle ultime settimane.

Tuttavia il valore del giocatore, seguito in passato anche dal Real , non sembra essere in discussione e giocare con continuità in questo finale di stagione potrebbe permettergli di togliersi di dosso ancora un po’ di polvere. Dall’altro lato guardare alla prossima stagione con sia Kalulu che Thiaw recuperati sia dal punto di vista tecnico che mentale permetterebbe al Milan di lavorare sul mercato con meno pressione.

Filippo Terracciano

Terracciano è stato l’unico acquisto del Milan nel mercato di gennaio essendo arrivato dall’Hellas Verona per circa 4,5 milioni di euro. Il 20enne è considerato un jolly potendo giocare sia esterno che centrale, sia in difesa che a centrocampo.

Tuttavia Pioli non l’ha mai realmente preso in considerazione nel corso di questa annata concedendogli la miseria di 10 minuti complessivi in Serie A, 28 in Coppa Italie e appena 21 in Europa League.

Pioli ha ovviamente deciso per il meglio del Milan, ma proprio in questo senso riteniamo che la cosa migliore ad oggi sia dare a Terracciano la possibilità di esprimersi in campo. Vista la sua duttilità il tecnico avrà l’imbarazzo della scelta potendo utilizzare Terracciano sia come terzino che come centrale all’occorrenza.

Yunus Musah

Musah è stata una delle ultime aggiunte nella finestra di mercato estiva. Per acquistarlo il Milan ha dovuto intessere una trattativa lunghissima e complicata con il Valencia, segno di come in lui Moncada avesse visto qualcosa di speciale.

Dopo alcune buone prestazioni fino alla sosta natalizia, Pioli ha deciso di sperimentare con lui cambiandogli spesso ruolo in campo. Una varietà di soluzioni che però non sembrano aver giovato a Musah che oggi appare un oggetto misterioso.

Gran parte della responsabilità, come detto, ricade sulle spalle di Pioli che lo ha utilizzato come terzino destro, mezzala e persino ala nel corso di questa stagione.

Non è da trascurare che in Nazionale, dove ha sempre fatto bene, Musah è stato utilizzato frequentemente come box-to-box mettendo in mostra qualità che al Milan ha raramente avuto modo di mostrare.

Yacine Adli

Discorso simile a quello fatto con Musah. Adli ha dovuto cambiare spesso posizione in campo nel corso dei suoi anni sotto la gestione Pioli. Arrivato come trequartista talentuoso, il francese è stato prima dirottato a mezzala e poi successivamente regista.

Tutti compiti in cui Adli si è dimostrato all’altezza, senza tuttavia brillare. Non è ancora chiaro cosa vorrà farne di lui il Milan e vederlo in campo nelle prossime tre gare potrebbe aiutare.

Tommaso Pobega

Pobega è stato sicuramente l’elemento della rosa più sfortunato di questa stagione. L’infortunio accorsogli contro il Monza a dicembre l’ha costretto ad operarsi e conseguentemente saltare tutta la seconda metà di stagione.

Il suo rientro in campo non è ancora avvenuto, ma già contro il Genoa è stato inserito nella lista dei convocati da Pioli.

Una buona notizia anche in vista della prossima stagione. Pobega è infatti uno dei pochi elementi cresciuti all’interno del settore giovanile rossonero, caratteristica utile nella presentazione delle Liste da consegnare alla Uefa ogni anno. Tuttavia recuperare al meglio dopo un infortunio di quella gravità non è così scontato e le prossime gare potrebbero essere un test importante per comprendere anche il suo futuro.

Noah Okafor

Come affermato da Sky, Okafor ha giocato da titolare solo il 14% delle partite in questa stagione. L’attaccante svizzero tuttavia è riuscito a mettersi in mostra riuscendo a realizzare 6 gol partendo dalla panchina.

Anche contro il Genoa l’ex Salisburgo sembra aver dato maggiore dinamismo all’attacco rossonero, fino a quel momento in panne. Non sarà Pioli a decretare se Okafor sia più un centravanti o un’ala sinistra, ma il prossimo allenatore del Milan. Tuttavia vederlo in campo da titolare in questo finale di stagione sarebbe il giusto premio ad una stagione vissuta ingiustamente da comprimario.

Samuel Chukwueze

MILAN, ITALY – SEPTEMBER 30: Samuel Chukwueze of AC Milan during the Serie A TIM match between AC Milan and SS Lazio at Stadio Giuseppe Meazza on September 30, 2023 in Milan, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Chukwueze sarebbe il primo ad ammettere ( e lo è stato ) che la sua stagione d’esordio al Milan abbia avuto più periodi bassi che alti. Tuttavia oggi il nigeriano ha dimostrato di essere un giocatore di valore e tra i più in forma dell’intera rosa.

Il 24enne la scorsa stagione ha collezionato 13 gol e 11 assist in 52 presenze con il Villarreal, tanto da diventare stato l’acquisto più costoso del Milan nell’ultima sessione di mercato estiva.

Autore di una doppietta contro il Sassuolo e di un assisto contro il Genoa, lo scarso utilizzo di Chukwueze è forse il più grave errore commesso da Pioli in questa stagione. L’ex Villarreal ha infatti giocato titolare solo nel 28,5% delle partite in questa stagione.

Un dato che risalta maggiormente soprattutto se considerato che il nigeriano, chiaramente il più in forma dei suoi, ha disputato rispettivamente solo 12′, 45′ e 22′ minuti nei tre match cruciali contro Roma (andata e ritorno) e Inter.

Luka Jovic

L’ultimo nome di questa lista è Jovic, forse quello di cui si è più discusso nel corso di questi mesi. Il futuro del centravanti serbo è ancora incerto, con il Milan che dovrà decidere se rinnovargli il contratto o meno.

Tuttavia l’ex Eintracht è reduce da un infortunio che l’ha tenuto lontano dal campo dallo scorso 18 aprile. Ora che è tornato sarà fondamentale per il Milan poterlo vedere titolare nelle ultime tre gare della stagione.

A differenza sua infatti Giroud ha già deciso di lasciare San Siro a fine stagione e puntare su di lui adesso apparirebbe pertanto superfluo. Ecco perché Jovic dovrà essere il centravanti utilizzato da Pioli contro Cagliari, Torino e Salernitana.

Non è un segreto che il Milan in estate acquisterà un nuovo centravanti, ma Jovic in questa stagione ha dimostrato di essersi calato perfettamente nel ruolo della riserva. Il Milan dovrà ora decidere se proporre al serbo un contratto pluriennale o far scattare il prolungamento automatico solo di una stagione.

Una differenza apparentemente labile ma che cambierebbe molto agli occhi del serbo che vorrebbe non essere più considerato una scommessa.