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Milan: conta solo la finale, ma il caos sul futuro permane

Il Milan si avvicina alla conclusione della stagione con una certezza che brucia: la Coppa Italia non sarà sufficiente a salvare l’annata. Come riportato da MilanNews, la domanda che molti tifosi si pongono – se un trofeo nazionale possa dare un senso all’intero percorso – ha una risposta netta: no. Al massimo potrà addolcire l’amarezza di un campionato sottotono, con troppe occasioni sprecate e una gestione societaria lontana dai riflettori.

Dirigenza assente e confusione tecnica: serve una rifondazione

L’annata 2024-25 si è aperta con una grave lacuna: l’assenza di un direttore sportivo, un errore che si è trascinato fino alla fine. A questo si è aggiunta una scelta d’allenatore poco coraggiosa, con il ritorno tardivo su Julen Lopetegui scartato in favore di Paulo Fonseca, poi sostituito da Sergio Conceição. Entrambi, però, lasciati soli, senza una linea difensiva chiara da parte del club.

La gestione del mercato invernale – con cinque acquisti e sei cessioni – ha ulteriormente evidenziato una programmazione errata fin dall’estate. Una situazione che, senza inversione di rotta, rischia di compromettere anche il futuro.

Estate 2025: il Milan deve scegliere la via della forza

Per rialzarsi, il Milan deve ripartire da scelte forti. Prima tra tutte, l’arrivo di un direttore sportivo autorevole che riporti ordine e struttura a un club apparso sfilacciato. L’importanza di questa figura è cruciale per dettare tempi, strategie e garantire coerenza tra panchina e mercato.

Poi servirà un allenatore vincente, riconoscibile e in grado di restituire un’identità forte alla squadra. Solo così si potrà evitare di replicare un’annata contraddistinta dalla mediocrità e dalla mancanza di leadership sia in campo che fuori.

Il piano di Conceição: nascondere le carte prima della finale

Nelle ultime due gare contro il Bologna – una in campionato, l’altra in finale – Conceição ha intenzione di adottare una strategia camaleontica. Anche se l’era digitale rende difficile sorprendere l’avversario, il tecnico portoghese punta a mascherare le sue intenzioni, facendo ruotare alcuni uomini chiave e conservando energie per la sfida decisiva.

Il vantaggio? Il Milan non ha più nulla da chiedere al campionato, a differenza dei rossoblù ancora in corsa per un posto in Champions League. Questo consente ai rossoneri maggiore libertà di gestione nelle rotazioni.

Le probabili scelte di formazione del Milan: tra prove e certezze

Il modulo sarà ancora il 3-4-3, come nelle ultime uscite, con qualche ritocco: Thiaw insidia Tomori, mentre Walker potrebbe spuntarla per esperienza. Theo Hernandez è chiamato agli straordinari, con Musah possibile alternativa a Jimenez. A centrocampo, assente Fofana per un problema fisico, accanto a Reijnders ci sarà Loftus-Cheek.

Davanti, con Leao squalificato, potrebbe tornare titolare Joao Felix, mentre Chukwueze è il favorito per la fascia destra. In attacco salgono le quotazioni di Gimenez, reduce da due gol da subentrato, mentre Jovic rischia il posto. Attenzione a Tammy Abraham, appena rientrato in gruppo.

Verso l’Olimpico: pochi dubbi, ma uno snodo cruciale

In vista della finale, i veri ballottaggi riguardano il centravanti e un posto in difesa. Per il resto, Conceição sembra avere le idee chiare. Dovrebbero partire titolari Gabbia, Pavlovic, Theo, Jimenez, Fofana, Reijnders, Pulisic e Leao. Gli interrogativi restano su chi guiderà l’attacco e su chi completerà la difesa.

Il Milan è chiamato a dare un segnale. Non basterà una vittoria all’Olimpico per nascondere gli errori di una stagione nata male, ma potrebbe essere l’inizio di una rinascita. A patto che da giugno partano scelte forti, vere, e non semplici rattoppi.

 

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