Il casting per il nuovo direttore sportivo del Milan entra nella fase calda. Tra incontri, riflessioni e valutazioni approfondite, Giorgio Furlani, amministratore delegato del club rossonero, prosegue con attenzione nella selezione di colui che dovrà ridisegnare il futuro tecnico e gestionale della squadra. Due i nomi in cima alla lista: Tony D’Amico e Igli Tare. Ma le dinamiche, a pochi giorni dalla fine del campionato, sembrano pendere in modo sempre più evidente verso il dirigente dell’Atalanta.
D’Amico a San Siro: osservatore speciale
Tony D’Amico sarà presente questa sera a San Siro per assistere alla sfida tra Milan e Atalanta, in veste ufficiale da direttore sportivo della Dea ma con uno sguardo molto più ampio. La sua presenza allo stadio, pur non inusuale per un dirigente del club avversario, assume oggi un significato ben più profondo: Furlani continua a sondarne la disponibilità e le idee, al punto che si parla di nuovi contatti tra le parti in queste ore.
Il contratto che lega D’Amico all’Atalanta scade nel 2027 e, almeno ufficialmente, i bergamaschi non hanno alcuna intenzione di lasciarlo partire. Tuttavia, il Milan spera di trovare uno spiraglio per intavolare una trattativa che, se andasse in porto, segnerebbe una svolta netta nella filosofia societaria rossonera: competenza, scouting mirato, valorizzazione dei giovani e gestione sostenibile del mercato sono i punti forti del profilo di D’Amico.
Tare aspetta, ma il segnale è chiaro
L’altro nome in corsa resta Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio. L’albanese ha avuto un lungo colloquio con Furlani nei giorni scorsi, un confronto durato ben quattro ore in cui ha illustrato la propria idea di Milan e il tipo di progetto tecnico che immagina. Un incontro che conferma l’interesse del club per un profilo di grande esperienza nel campionato italiano, e forte anche del sostegno interno, in particolare di Zlatan Ibrahimovic, grande estimatore del suo lavoro.
Ma se Tare fosse stato il candidato principale, probabilmente il Milan avrebbe già chiuso l’operazione. Il fatto che Furlani continui a esplorare altre strade, e che D’Amico sia oggi oggetto di nuovi contatti, lascia intendere che la sua candidatura resti solida, ma non prioritaria. (CONTINUA DOPO LA FOTO)
Idee, visioni e un futuro da costruire
Entrambi i dirigenti hanno avuto modo di esporre a Furlani i rispettivi progetti: chi dovrà guidare la squadra dalla panchina, su quali giocatori puntare, come operare nel mercato estivo con un budget da gestire con attenzione. La scelta non è soltanto tecnica, ma anche strategica: da questa nomina dipenderà una buona fetta del futuro rossonero, sportivo e societario.
L’arrivo di John Murtough a Bergamo, ex Manchester United, non dovrebbe impattare negativamente sul ruolo di D’Amico, che anzi potrebbe veder aumentare le sue responsabilità se dovesse restare alla Dea. Ma il Milan resta vigile, pronto ad affondare il colpo nel momento in cui dovesse intravedere uno spiraglio concreto.