Sacchi: “Vietato pensare al Salisburgo, massima concentrazione sul Torino”

By Luca Maninetti -

Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, ecco le sue parole su Torino Milan

Arrigo Sacchi ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni della Gazzetta dello Sport in edicola questa mattina, ecco le sue parole su Torino Milan:

Sul match: “Prima della vittoria dei granata a Udine avrei detto di non aspettarmi granché. Contro i friulani ho rivisto un Toro in spolvero, che personalmente mi ha entusiasmato. Nelle prime partite di campionato mi pareva un Torino scarno di identità e consapevolezza dei propri mezzi, dopo Udine il contrario. Il Milan sarà un impegno complicato, anche perché i rossoneri giungono dall’ottima trasferta di Zagabria ma mercoledì contro il Salisburgo avranno una gara decisiva. Dipenderà molto dal Diavolo, se affronterà la sfida a mente completamente libera“.

Sul punto di forza delle due squadre: “Il progetto, senza non si costruisce nulla. Milan e Torino hanno uno stile che attraverso le idee, migliorano i giocatori. Oltre ad aver entrambi un ottimo gioco grazie a tutti i componenti della squadra, staff compresi. Pioli e Juric fanno un grande lavoro. Queste due società hanno capito che le idee contano più dei soldi“.

Su cosa gli piace di Pioli e Juric: “Sono nati tecnici tattici ma stanno diventando strateghi e questo è un passaggio fondamentale. Juric è stato bravissimo ad insegnare la fase difensiva: i raddoppi, la pressione: la sua visione del calcio. Pioli ha creato una squadra che ama giocare e attaccare. Il Milan comanda le sue partite come piace al suo tecnico“.

Sulla mentalità europea del Milan: “Vedremo ma i segnali sono buoni. La mentalità europea la dimostri quando tutti i giocatori attaccano e difendono“.

Su De Ketelaere: “Oggi è un ragazzo confuso. Bisogna avere pazienza. Ha paura di giocare, entra con l’ansia di dover dimostrare il proprio valore. Spero che riesca a tirar fuori le sue qualità“.

Su Leao: “Al portoghese manca continuità. A Zagabria all’inizio era irritante poi ha fatto un grande gol. Mi piacerebbe vederlo seguire sempre il suo marcatore, quando si sgancia verso l’area rossonera“.

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