Da quando Massimiliano Allegri è tornato sulla panchina del Milan, diversi giocatori hanno ritrovato fiducia e rendimento. Ma tra tutti, Strahinja Pavlovic sembra essere quello che più di ogni altro ha beneficiato del nuovo corso rossonero. Il difensore serbo, classe 2001, è passato da elemento incostante a uno dei pilastri del 3-5-2 di Max, confermandosi titolare in ogni competizione.
Come riporta MilanNews, la sua serata perfetta è racchiusa nello sprint di 80 metri in 13,27 secondi, coronato dal gol decisivo contro la Roma. Un’azione che riassume alla perfezione il suo nuovo modo di interpretare il ruolo: potenza, coraggio e spirito di sacrificio.
Il “cavallo pazzo” di Allegri
Nel linguaggio allegriano, il termine “cavallo pazzo” è spesso sinonimo di imprevedibilità positiva. Pavlovic incarna questo concetto in pieno. La transizione al 3-5-2 gli ha permesso di esprimere al meglio la sua forza fisica e la corsa, liberandolo dal peso della leadership difensiva che aveva nella linea a quattro.
Accanto a Matteo Gabbia, che comanda la retroguardia, Pavlovic può ora concentrarsi su ciò che sa fare meglio: aggredire gli spazi, rompere i blocchi e inserirsi con tempi sorprendenti.
Una crescita anche offensiva
Contro il Napoli, la sua corsa sulla sinistra ha aperto la strada al gol di Christian Pulisic, il 2-0 che ha chiuso la partita. E contro la Roma, la combinazione con Rafael Leao è diventata l’emblema del nuovo Milan di Allegri: compatto dietro, letale in contropiede.
Dopo la gara, il difensore ha spiegato:
“Segnare mi piace. L’allenatore apprezza queste corse e mi dà molte indicazioni. Quando Rafa parte, devo creare spazio e occasioni. È quello che ho fatto.”
Una mentalità nuova, figlia di un anno di crescita e di un allenatore che lo ha saputo valorizzare come pochi.
Dalla maturità alla paternità
A soli 24 anni, Pavlovic ha vissuto una vera e propria trasformazione. Un anno al Milan lo ha fatto maturare: da episodi che costavano punti a giocate che decidono le partite. E presto, come ha mostrato con l’esultanza con la palla sotto la maglia, diventerà anche padre — un simbolo di una nuova fase, dentro e fuori dal campo.
Allegri crede ciecamente in lui: il serbo è sempre titolare, in Serie A e in Coppa Italia, e resta l’unico difensore centrale mancino in rosa. Una risorsa rara e preziosa, che il tecnico livornese ha saputo trasformare in un’arma vincente.
Pavlovic, il futuro è adesso
Con il Milan lanciato verso la lotta scudetto, il nome di Pavlovic è ormai sinonimo di affidabilità e coraggio. La sua evoluzione è la dimostrazione concreta di quanto l’arrivo di Allegri abbia portato nuova linfa a un gruppo che sembrava aver smarrito identità.
Il “cavallo pazzo” corre libero, e questa volta non sembra intenzionato a fermarsi.




