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San Siro, il passo decisivo: Milan e Inter pronte al rogito per il nuovo stadio

Milan e Inter sono ormai a un passo dal siglare l’atto che potrebbe cambiare per sempre il volto del calcio milanese. Dopo anni di discussioni, veti incrociati e piani alternativi, il futuro di San Siro sembra finalmente scritto: entro il 10 novembre, termine ultimo prima che scatti il vincolo di tutela sul secondo anello, i due club dovrebbero completare il rogito per l’acquisto dello storico impianto e delle aree circostanti.

Secondo quanto riportato da Milano Finanza, la firma potrebbe arrivare già giovedì 30 o venerdì 31 ottobre, anche se non è escluso un lieve slittamento ai primi giorni di novembre per gli ultimi dettagli tecnici. L’operazione, dal valore complessivo di 197 milioni di euro, sarà condotta da una società veicolo controllata congiuntamente da Milan e Inter.

Un’operazione a tre step

L’accordo prevede una struttura finanziaria complessa, articolata in tre fasi. La prima, spiega Milano Finanza, consiste in un prestito-ponte della durata di due o tre anni, destinato a coprire il prezzo di acquisto e i costi di progettazione affidati agli studi Foster + Partners e Manica. In seguito, un maxi-finanziamento da circa 1,5 miliardi di euro dovrebbe sostenere la costruzione del nuovo stadio, prevista attorno al 2027.

Infine, una terza fase di rifinanziamento a lungo termine, il cosiddetto takeout loan,  consentirà ai club di ristrutturare il debito all’avvicinarsi dell’inaugurazione. Tra gli istituti interessati figurano nomi di rilievo internazionale come Goldman Sachs, JP Morgan, Bank of America Merrill Lynch e Mitsubishi Financial Group, oltre all’italiana Banco BPM, già partner storico del Milan.

Un nuovo tempio da 70mila posti

La Giunta comunale, nel frattempo, ha approvato la convenzione quadro che regola la compravendita e stabilisce i vincoli urbanistici e ambientali. Il nuovo stadio sorgerà accanto all’attuale Meazza, con una capienza prevista tra 70.000 e 71.500 spettatori, e sarà accompagnato da una vasta opera di riqualificazione urbana: demolizione parziale e rifunzionalizzazione del vecchio impianto, recupero del tunnel Patroclo e la creazione di un’area verde pubblica che coprirà il 50% della superficie totale.

Oltre al fascino architettonico, la convenzione pone grande attenzione a sostenibilità, trasparenza e inclusione. I lavori dovranno essere affidati esclusivamente a imprese inserite nelle white list della Prefettura, per prevenire infiltrazioni mafiose, mentre i club saranno tenuti a garantire piena accessibilità e iniziative concrete contro ogni forma di discriminazione.

Gli obblighi dei club e le tutele per il Comune

Inter e Milan dovranno presentare entro nove mesi dalla firma dell’atto il progetto di fattibilità tecnico-economica. Tra gli impegni assunti figurano anche:

la cessione gratuita di 80.000 metri quadrati di superficie destinata a parco, di cui almeno 50.000 a verde pubblico profondo; l’assunzione dei costi di bonifica fino a un massimo di 5 milioni di euro; la definizione di una convenzione specifica per mitigare l’impatto degli eventi sportivi sul quartiere.

Inoltre, è prevista una clausola di prelazione a favore del Comune nel caso in cui le aree venissero cedute a terzi a un prezzo pari o inferiore a quello d’acquisto, nonché una clausola “earn out” sulle eventuali plusvalenze future, a tutela dell’interesse pubblico.

Il conto alla rovescia

Se tutto procederà secondo i tempi, il nuovo San Siro potrebbe diventare realtà entro la fine del decennio. Il cronoprogramma, ambizioso ma realistico, prevede l’avvio dei lavori nel 2027 e l’inaugurazione tra il 2030 e il 2031.

Per la prima volta da decenni, Milan e Inter sembrano davvero remare nella stessa direzione. Non più solo rivali, ma partner in un’operazione che mira a restituire a Milano un impianto moderno, sostenibile e competitivo a livello europeo.

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