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Milan, il rompicapo della punta è stato finalmente risolto?

Alla chiusura del calciomercato estivo, pochi avrebbero accusato il Milan di mancanza di ambizione. Spendere 162 milioni di euro senza la vetrina delle coppe europee è stata una chiara dichiarazione d’intenti. Massimiliano Allegri ha ottenuto un centrocampo rinnovato, più dinamico e tecnico, ma l’area offensiva è rimasta preoccupantemente scoperta.

Il club ha rafforzato la struttura, ma ha trascurato l’elemento più importante: un centravanti in grado di garantire gol e continuità.


Nkunku, un colpo di qualità… nel ruolo sbagliato

L’arrivo in extremis di Christopher Nkunku per 37 milioni di euro ha suscitato entusiasmo e perplessità allo stesso tempo. Il francese è un talento raffinato, capace di muoversi tra le linee e creare spazi, ma non è un vero “numero nove”.

Il Milan aveva bisogno di un attaccante puro da affiancare o alternare a Santiago Gimenez. Invece, si è trovato con un giocatore duttile ma difficile da collocare nel 3-5-2 di Allegri, soprattutto accanto a Rafael Leão e Christian Pulisic.


Un attacco di talento, ma senza equilibrio

Il tridente Leão–Nkunku–Pulisic è affascinante sulla carta, ma tatticamente squilibrato. Leão rende al massimo largo a sinistra, Nkunku predilige muoversi nella stessa zona e Pulisic, finora il più prolifico, è ora fermo per infortunio.

Contro la Fiorentina, l’esperimento di Leão come falso nove ha evidenziato i limiti del sistema: il portoghese ha faticato a tenere palla e a dialogare con i compagni. Solo con l’ingresso di Gimenez l’attacco ha trovato una forma coerente, culminata con il gol dello stesso Leão.


Un rischio chiamato dipendenza

I numeri raccontano una realtà preoccupante: Gimenez non segna da sei partite e Pulisic, un centrocampista offensivo, guida la classifica marcatori rossonera. Senza alternative credibili, il Milan vive sul filo, in bilico tra equilibrio e crisi.

L’assenza di profondità offensiva è amplificata dagli infortuni: Nkunku non è ancora al 100% e Leão, pur decisivo a tratti, non può caricarsi l’intero peso dell’attacco. Un infortunio o un calo di forma potrebbero spingere la squadra in una spirale pericolosa.


Strategia o transizione mascherata?

L’acquisto di Nkunku potrebbe essere letto anche come una mossa a lungo termine, in vista di una possibile partenza di Leão la prossima estate. Ma se così fosse, questa stagione diventerebbe di fatto una transizione, non una corsa al titolo.

La realtà, però, resta la stessa: senza un centravanti affidabile, il Milan rischia di vanificare tutto ciò che ha costruito. Il dominio a centrocampo non basta se davanti manca chi concretizza.


Gennaio come ultima chiamata

Per Allegri e la dirigenza, il mercato di gennaio rappresenta un bivio. Servirà un attaccante capace di garantire gol, peso specifico e soluzioni alternative. Non un lusso, ma una necessità.

Il Milan ha posto solide basi per il futuro, ma il puzzle resta incompleto. E senza il tassello del gol, anche la macchina più raffinata rischia di fermarsi sul più bello.

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