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Allegri spiega la rabbia post Milan-Juve: “Così si alza l’asticella”

Il pareggio tra Milan e Juventus ha lasciato l’amaro in bocca ai rossoneri. Dopo una gara dominata a tratti, con due occasioni clamorose e un rigore sprecato, la squadra di Massimiliano Allegri non è riuscita a portare a casa i tre punti. Negli spogliatoi di Torino, il tecnico si sarebbe mostrato “molto arrabbiato”, in particolare con Rafael Leao, reo di aver sprecato una chance determinante.

Durante la conferenza stampa alla vigilia di Milan-Fiorentina, Allegri ha però voluto chiarire l’episodio, smorzando i toni ma confermando la sua delusione: “Non è successo niente di strano, è una cosa che capita spesso. Giochi una partita a Torino e hai la possibilità di portare a casa tre punti, quindi dopo il fischio finale non puoi essere felice.”


“Serve rabbia per crescere”

L’ex tecnico della Juventus e del Milan ha spiegato che la reazione è stata del tutto normale e necessaria per una squadra che vuole tornare ai vertici. “Se vuoi alzare l’asticella dopo quelle partite, devi essere molto arrabbiato. Si applica a tutto l’ambiente per raggiungere determinati obiettivi”, ha sottolineato Allegri.

Il messaggio è chiaro: il Milan non deve accontentarsi. Una mentalità vincente nasce anche da momenti di tensione, soprattutto quando si lascia per strada una vittoria alla portata. “Quando le partite si possono vincere, vanno vinte. Quando non si possono vincere, non vanno perse.”


Allegri e la missione rinascita rossonera

Dopo una stagione 2024-25 al di sotto delle aspettative, caratterizzata da discontinuità e mancanza di disciplina, l’arrivo di Massimiliano Allegri ha riportato ordine e ambizione in casa Milan. Il tecnico livornese, già protagonista di un ciclo vincente tra il 2010 e il 2014 (vedi biografia su Wikipedia), sembra aver ridato alla squadra una precisa identità tattica e mentale.

Le sue parole in conferenza non sono dunque uno sfogo, ma un segnale: il Milan vuole tornare grande, e la strada passa anche da serate amare come quella di Torino.

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