Il Milan ha ottenuto il via libera ufficiale per disputare una partita in Australia contro il Como, una decisione che sta già facendo discutere tifosi e addetti ai lavori. La UEFA, secondo quanto comunicato ieri, ha concesso ai rossoneri la possibilità di giocare fuori dall’Italia, aprendo così la strada a un evento che unisce sport e marketing globale.
Il club di via Aldo Rossi, seguendo un trend ormai consolidato da club di livello internazionale come il Barcellona, punta a rafforzare la propria presenza nel mercato asiatico e oceanico, un bacino di utenza sempre più strategico per la crescita del brand.
Milan-Como: il ritorno economico
Oltre all’aspetto sportivo, la trasferta australiana rappresenta un affare d’oro per il calcio italiano. Secondo quanto riportato da Calciomercato.com, la Serie A incasserà circa 12 milioni di euro dall’evento, al netto dei costi organizzativi, con un ricavo netto stimato tra gli 8 e i 9 milioni di euro.
La maggior parte di questi introiti finirà nelle casse del Milan, che in quanto squadra ospitante beneficerà del grosso del montepremi. Una parte minore spetterà invece al Como, mentre il resto verrà suddiviso tra le altre 18 squadre del campionato, a patto che approvino formalmente l’iniziativa.
Le critiche e le prospettive future
Come prevedibile, la decisione ha generato un acceso dibattito. Molti tifosi ritengono che una partita di campionato giocata così lontano dall’Italia possa snaturare l’essenza della Serie A. Tuttavia, l’apertura della UEFA a match internazionali potrebbe rappresentare l’inizio di una nuova era per il calcio europeo, dove le esigenze economiche e di visibilità globale pesano quanto – se non più – della tradizione.
Conclusione
La sfida Milan-Como a Perth non sarà solo una partita, ma un banco di prova per comprendere quanto il calcio italiano sia pronto a proiettarsi oltre i propri confini. Un evento che promette spettacolo, business e nuove opportunità per l’intero movimento calcistico tricolore.

