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La Curva Sud annuncia la protesta di sabato: 15 minuti e poi fuori dallo stadio

Dopo una lunga fase di valutazioni durata circa tre mesi, il Milan ha deciso di affidare a Igli Tare il ruolo di nuovo direttore sportivo. La scelta è maturata al termine di un casting iniziato a fine febbraio a Londra, dove si sono tenuti i primi colloqui tra Gerry Cardinale, Zlatan Ibrahimović e i principali candidati: Andrea Berta, Fabio Paratici e lo stesso Tare. Proprio quest’ultimo ha saputo mantenere la propria candidatura viva nel tempo, convincendo la proprietà e la dirigenza anche attraverso successivi incontri, in particolare con l’amministratore delegato Giorgio Furlani.

Per chi non lo conoscesse, Igli Tare è un ex calciatore albanese, noto per il suo lungo operato da dirigente sportivo alla Lazio, dove ha costruito rose competitive valorizzando giovani talenti e garantendo sostenibilità economica al club.

Il nuovo assetto della dirigenza sportiva rossonera

Con l’arrivo di Tare, il Milan sceglie di tornare a una figura di direttore sportivo classica, capace di occuparsi direttamente della gestione del mercato e del centro sportivo di Milanello. Il suo lavoro sarà integrato da quello di Giorgio Furlani, che continuerà ad avere l’ultima parola nelle trattative economiche per gli acquisti.

A fianco di Tare ci sarà Geoffrey Moncada, che manterrà il ruolo di direttore tecnico e tornerà a occuparsi dell’area scouting, come già avveniva ai tempi della gestione Maldini-Massara. Moncada è in procinto di ottenere l’abilitazione come direttore sportivo a Coverciano, ma per ora continuerà a occuparsi di osservazione e valorizzazione dei talenti.

La posizione di Zlatan Ibrahimović, figura centrale nella nuova era del Milan, dovrebbe subire una parziale riduzione: l’ex attaccante ricoprirà soprattutto il ruolo di consigliere della proprietà, lasciando più spazio operativo a Tare e Furlani.

Italiano e Allegri per il dopo-Conceiçao

La scelta del nuovo allenatore sarà uno dei primi compiti delicati per Tare. Nelle conversazioni con Furlani, i nomi emersi per il post-Conceiçao sono Maurizio Sarri,  Vincenzo Italiano e Massimiliano Allegri. Questi ultimi due, però, non sono piste semplici: il primo è in trattativa per il rinnovo con il Bologna, il secondo è l’obiettivo numero uno del Napoli in caso di addio a Conte.

Sarà fondamentale accelerare l’iter decisionale, anche per evitare di farsi trovare impreparati in vista della nuova stagione, specie in un momento così delicato per il club a livello ambientale.

La protesta della Curva Sud e il malcontento dei tifosi

In un clima sempre più teso, la Curva Sud continua a manifestare il proprio disappunto verso la gestione societaria. Dopo una stagione 2024-25 definita disastrosa dai supporter, l’apice della contestazione è stato raggiunto con gli striscioni che chiedevano il ritorno di Paolo Maldini, rimossi dalla sicurezza poco dopo essere stati affissi fuori da Casa Milan.

Per l’ultima gara stagionale contro il Monza, la tifoseria organizzata ha annunciato un’azione simbolica: ritrovo sabato alle 17:00 davanti a Casa Milan, ingresso allo stadio solo per i primi 15 minuti di gioco e poi abbandono delle tribune in segno di protesta.

Un gesto forte, che sottolinea ancora una volta la distanza emotiva tra tifoseria e proprietà, in un’annata che ha lasciato l’amaro in bocca ai sostenitori rossoneri.

Segnale di svolta o altra scommessa?

L’arrivo di Igli Tare rappresenta un tentativo di riportare chiarezza e competenza all’interno della dirigenza sportiva milanista. Il suo curriculum parla per lui, ma la sfida al Milan sarà diversa da quella vissuta alla Lazio: dovrà operare sotto l’occhio attento di una tifoseria esigente e all’interno di un assetto societario frammentato.

Nel frattempo, la piazza chiede una direzione forte, un progetto chiaro e soprattutto risultati. Le prossime settimane saranno decisive per capire se questa sarà l’inizio di una nuova era o l’ennesimo cambio di rotta senza bussola.

Tags AC Milan
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