[wpseo_breadcrumb]

CorSport – Sarri l’uomo scelto dal Milan: Furlani ha pronto il biennale

Il fallimento stagionale del Milan si è ormai consumato. Dopo l’eliminazione in Champions League, l’ottavo posto in campionato e la sconfitta in Finale di Coppa Italia,  la società rossonera si prepara a ripartire praticamente da zero. La panchina di Sergio Conceição, arrivato soltanto sei mesi fa, è già destinata a cambiare proprietario. La prestazione dell’Olimpico contro i felsinei è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: una squadra fragile, priva di idee e incapace di reagire.

Il tecnico portoghese ha sollevato dubbi sull’arbitraggio, ma poi ha ritrattato sostenendo di non voler cercare alibi. Il campo, però, ha parlato chiaro: il Bologna ha dominato, infliggendo una lezione tattica e tecnica a un Milan irriconoscibile.

Addio Conceição: il Milan cambia ancora, Sarri e Allegri i favoriti

Con l’addio ormai certo di Conceição, il Milan si prepara ad accogliere il quarto allenatore in dodici mesi. Dopo Pioli, Fonseca e lo stesso Conceição, il nuovo progetto rossonero dovrebbe ripartire con un tecnico italiano. I profili in cima alla lista sono quelli di Maurizio Sarri e Massimiliano Allegri, entrambi liberi da impegni.

Sarri era già stato contattato lo scorso dicembre da Furlani, ma all’epoca rifiutò un contratto di soli sei mesi. Oggi, con la necessità di stabilità al centro del progetto, il Milan potrebbe offrirgli un accordo biennale. Allegri, invece, rappresenta l’usato sicuro: conosce l’ambiente, ha carisma ed esperienza. Due scelte diverse, ma entrambe legate a un’esigenza comune: ricostruire.

Ibra sotto accusa: la gestione sportiva nel mirino

La stagione del Milan non è stata un fallimento solo per i risultati, ma anche per la gestione. Al centro delle critiche c’è Zlatan Ibrahimović, attuale Senior Advisor della proprietà. La sua influenza, tanto celebrata da Gerry Cardinale, non si è tradotta in risultati tangibili. La sua vicinanza ai giocatori non ha inciso, e il rapporto con figure chiave come Theo Hernandez e Rafael Leão è apparso debole.

Perfino le campagne pubblicitarie con Ibra sono finite nel mirino dei tifosi. Il suo ruolo, finora incontestabile, potrebbe essere ridimensionato con l’arrivo di un nuovo direttore sportivo, figura che il club ha clamorosamente mancato di nominare per tutta la stagione.

Un mercato sbagliato: tra flop milionari e intuizioni isolate

Le scelte di mercato sono un altro punto dolente. L’investimento da 28,5 milioni per Santiago Gimenez si è rivelato un errore: il messicano ha chiuso la stagione da riserva. Joao Felix, arrivato in prestito, è stato un fantasma, e anche l’acquisto di Kyle Walker non ha inciso come previsto. Solo Reijnders e Pulisic, firmati da Geoffrey Moncada, si salvano e risultano tra i pochi a salvarsi in termini di rendimento.

Le responsabilità, però, sono condivise. Cardinale ha puntato su un management senza figure tecniche forti, affidandosi a un Ibrahimović in fase di apprendistato dirigenziale e a Moncada, ancora privo del patentino ufficiale.

Il futuro del Milan: nuovo corso e tante incognite

La stagione 2024/25 sarà quella del rilancio o dell’ulteriore declino. Il Milan deve prendere decisioni chiare: nuovo allenatore, nuovo direttore sportivo, nuova strategia. Non basterà più affidarsi ai nomi: serviranno idee, identità e risultati. Il progetto RedBird, finora, ha mostrato più fragilità che visione.

La priorità, ora, è ricostruire una catena decisionale solida. E farlo in fretta. I tifosi sono delusi, Cardinale è spazientito e il tempo per le promesse è finito. La prossima estate sarà quella della verità per il Milan.

Tags AC Milan
Seguici