Ospite dell’Università degli Studi di Milano, Stefano Pioli, tecnico rossonero, ha risposto alle domande degli studenti presenti in aula, ecco le sue parole
Ospite dell’Università degli Studi di Milano, Stefano Pioli, tecnico rossonero, ha risposto alle domande degli studenti presenti in aula, ecco le sue parole:
Su Davide Astori: “L’esperienza vissuta con la morte di Astori ci ha toccato veramente. Mi ha migliorato come allenatore nel senso di vicinanza. Nessuno poteva prevederla e ho sentito il bisogno di stare vicino ai miei giocatori. Li ho conosciuti e apprezzati ancora di più rispetto a quello che pensavo prima. Ascoltarli e parlare con loro è molto importante per il nostro lavoro“.
Sulla cavalcata scudetto: “Per la rinascita del Milan è stato importante il club. Abbiamo avuto a disposizione un gruppo giovanissimo. Loro hanno bisogno di esempi e noi abbiamo cercato di esserlo in professionalità lavorando al meglio e con una determinazione importante“.
Sui giovani: “È un tema che andrebbe sviluppato più in profondità. Quando faccio la formazione non sto a vedere la carta d’identità; dev’essere il club, il settore giovanile a determinare una cultura. All’estero ci sono rose in prima squadra con un numero inferiore: se ho tanti giocatori a disposizione, il giovane deve scavalcare molti compagni per essere titolare“.
Sul Mondiale: “Strutturare il post Mondiale non sarà facile perché è la prima volta che si gioca in inverno. Avremo 6/7 giocatori che partiranno. Sarà una gestione soggettiva, rispetto a quando torneranno. Dovremo capire quanti giorni di riposo gli serviranno, ma il campionato inizia comunque il quattro gennaio. E’ un discorso diverso rispetto al Mondiale estivo, qui abbiamo molto meno recupero. Faremo una settimana a Milanello poi dieci giorni a Dubai dove faremo amichevoli. Sarà complicato ma stimolante. Importante è che la squadra rientri dai Mondiali in un gruppo ancora con ambizioni“.
Sulla carriera: “Ho avuto tante situazioni difficili ed esoneri. Ho fatto anche tante annate positive, che sia salvezza o scudetto. Mi sono portato via delle convinzioni da entrambe le situazioni e mi ha portato ad essere l’errore che sono adesso“.