Il Milan ha perso lo scontro diretto contro il Napoli 1-2, dopo una prestazione di alta qualità. Ai rossoneri è mancato certamente…
Inutile aggrapparsi sui muri, il Milan ieri per il gioco e qualità espressa doveva portare in cassaforte i tre punti. Una sconfitta amarissima contro un Napoli mai domo ma bensì difensivo e protagonista di un calcio di rigore (ingenuo fallo di Dest) e un grande gol di Simeone che è valso l’1-2 finale. In mezzo il Diavolo ha certamente creato diverse palle gol.
Cosa è mancato…
Certamente il cinismo sotto porta, Leao o non Leao è inconcepibile sbagliare così tante azioni offensive e sfruttarne solo una sull’asse De Ketelaere-Theo Hernandez-Giroud. Errori anche nella scelta del passaggio finale (assist). Vero che Leao, prima di Milan Napoli, ha partecipato al 50% dei gol rossoneri ma non deve assolutamente essere un alibi: da Messias a Kalulu, quest’ultimo in particolare: una traversa che trema ancora, un boato strozzato in gola da un popolo, quello milanista, che meritava senza dubbio un finale diverso del match di San Siro.
Il bicchiere mezzo pieno ma occhio all’arma a doppio taglio…
Chiaramente il Diavolo ha dimostrato di essere la squadra più forte in Italia, per gioco e occasioni create. Una sconfitta immeritata che ha lasciato comunque consapevolezza dei propri mezzi ai ragazzi di Stefano Pioli. Occhio, però, alla sosta, il motivo è semplice: quando perdi in questa maniera, hai bisogno subito del riscatto, non vedi l’ora di giocare e dimostrare il tuo valore. In questo caso il Milan dovrà forzatamente aspettare un paio di settimane prima di riscattarsi. Vitale sarà andare ad Empoli con la stessa fame, con la stessa voglia di rivalsa, con il sangue agli occhi, unite ad umiltà, concentrazione e cinismo per non cascare nel contraccolpo psicologico.

