Intervistato da m2o, Paolo Maldini ha raccontato come ha vissuto il ritiro dal calcio giocato dopo una carriera di oltre venti anni vissuta sempre con la stessa maglia
Intervistato da m2o, Paolo Maldini ha raccontato come ha vissuto il ritiro dal calcio giocato dopo una carriera di oltre venti anni vissuta sempre con la stessa maglia: “I primi tre mesi, con il derby all’inizio e il Barcellona dopo… Quello che ti manca è l’adrenalina della partita. È la cosa che ti è cambiata di più all’inizio, poi te ne fai una ragione. Poi fai delle cose banali, come prendere caffè con gli amici, cosa che non avevo mai fatto. Non avevo una vita con degli impegni e degli orari fissati”.
La vita da dirigente
“Una seconda vita, questa invece è una terza: tra ufficio e Milanello, dove si allenano, dove stai all’aria aperta. Stai in panchina e guardi l’allenamento, parli con giocatori e allenatore. Per dodici anni ho fatto tutt’altro, sono stato negli Stati Uniti, volevo aprire un hotel per due anni, poi ho cambiato progetto. Mi sono goduto figli, moglie e amici, cose che avevo trascurato. Volevo fare la mia professione al massimo”.

