Mondiali in Qatar, un campione si schiera per la difesa dei diritti

By Marco Rizzo -

I mondiali in Qatar condizioneranno le stagioni sportive modificando il calendario calcistico. Per la prima volta tutto verrà travolto a causa dell’assegnazione del torneo al paese arabo il cui clima non permette di giocare in estate. Tra le tante critiche al metodo organizzativo c’è anche la mancata tutela di alcuni diritti umani

I mondiali in Qatar condizioneranno le stagioni sportive modificando il calendario calcistico. Per la prima volta tutto verrà travolto a causa dell’assegnazione del torneo al paese arabo il cui clima non permette di giocare in estate. Tra le tante critiche al metodo organizzativo c’è anche la mancata tutela di alcuni diritti umani, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro nella costruzione dei nuovi impianti e la tolleranza nei confronti di ogni forma di diversità.

Philippe Lahm, ex capitano della Germania e del Bayern Monaco, si è espresso chiaramente contro il Qatar:

“Non faccio parte della delegazione e non intendo viaggiare come tifoso. Preferisco rimanere a casa. I diritti umani devono avere un ruolo più importante nell’assegnazione delle competizioni. Se un paese, che va male in questo settore, ottiene l’assegnazione allora capisci su quali criteri si basava la decisione”.

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