Chi è, cosa fa e perché RedBird vuole diventare proprietario del Milan

By Dario Bombelli -

Attraverso il podcast Market Mover sul Sole 24 ore,  Marco Ferrando, Carlo Festa e Marco Valsania hanno fatto luce sulle motivazioni per cui RedBird vuole diventare nuovo proprietario del Milan

Attraverso il podcast Market Mover sul Sole 24 ore,  Marco Ferrando, Carlo Festa e Marco Valsania hanno fatto luce sulle motivazioni per cui RedBird vuole diventare nuovo proprietario del Milan:

“RedBird Capital è un protagonista dell’alta finanza americana, un gruppo di investimento nato nel 2014 con sede a New York. Ha in gestione asset per 6 miliardi di dollari. La sua missione? Costruire business, soprattutto ha esperienza in un settore particolare, quello dello sport. Nei media ha investito nel Yes Group, maggior network sportivo regionale statunitense, che trasmette in diretta le partite delle squadre professioniste newyorkesi. Ha investito anche in società di sport analytics, segno del suo focus su performance ed efficienza, sul campo e in affari. Dal 2000 già controlla il Tolosa. In più RedBird è grande socio di Fenway Sports Group (quota da 750 milioni), la casa madre del Liverpool e la società madre dei Boston Red Sox”

Chi c’è alle spalle di RedBird? – “Gerry Cardinale. Prima di mettersi in proprio si è fatto le ossa a Goldman Sachs vent’anni. Nato e cresciuto e Filadelfia. laureato ad Harvard, ha studiato in Europa ad Oxford con un dottorato in filosofia, passando poi al business dello sport. Lo sport è solo il primo mattone di una strategia più ampia e articolata, che arriva fino all’entertainment”

Perché vuole il Milan? – “Alla base dell’interesse c’è la certezza che il valore dei club italiani sia in sconto in termini di prezzo rispetto alle squadre di basket, football o baseball oltreoceano. Comprare una squadra europea quindi può essere conveniente, soprattutto se la società in questione si trasforma in una media company, quindi non più un club legato in modo stretto ai risultati sportivi, i ricavi da stadio e ai diritti televisivi, ma una vera media company globale in grado di sfruttare il brand a 360 gradi, soprattutto accrescendo l’ammontare dei diritti incassabili a livello internazionale. E’ questa la scommessa che sta spingendo RedBird ad acquistare il Milan. Nel gruppo americano convivono infatti una serie di manager con esperienze a metà tra la finanza e lo sport. Gerry Cardinale, il fondatore e ad del gruppo, ha avuto una ventennale esperienza in Goldman Sachs. Il partner Andy Gordon ha anche lui avuto un’esperienza trentennale in Goldman Sachs. Il partner Alec Scheiner, che segue gli investimenti nello sport, ad esempio quello sul Tolosa ma anche il 10% posseduto indirettamente nel Liverpool, ha avuto un curriculum differente, visto che è stato presidente per dodici anni di una squadra di football americano, i Cleveland Browns, a cui somma altre esperienze di questo tipo”

Che Milan comprerebbero? – “Un Milan che non assorbe più cassa e con un fatturato che ormai si avvicina ai 300 milioni di euro. Ancora lontano dai big europei, che hanno volumi d’affari quasi doppi. Ma il Milan ha ampi margini di crescita, soprattutto se verrà realizzato un nuovo stadio di proprietà a San Siro o a Sesto San Giovanni. Elliott dal luglio 2018 ha iniettato nel Milan circa 700 milioni di euro. In questi quattro anni il bilancio è stato risanato, riducendo il monte ingaggi e tagliando costi vari. Ne è nato un caso virtuoso di bilancio, che per una volta si è unito alle performance sportive, grazie alla vittoria dello Scudetto. Il Milan che RedBird erediterebbe da Elliott è l’immagine di una società calcistica con un bilancio più sostenibile e che punta, grazie alla forza del brand a livello internazionale, ad accrescere i ricavi da sponsor, da merchandising e soprattutto da diritti tv e da sfruttamento del marchio”.

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