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Bellinazzo a Sempre Milan: “Ecco cosa aspettarsi da Investcorp”

Esclusiva Sempre Milan

Marco Bellinazzo, giornalista ed esperto di calcio e finanza per il Sole 24 Ore, ci ha gentilmente concesso un’intervista esclusiva per parlare del cambio di proprietà che vedrà il Milan passare dal fondo d’investimenti Elliott a quello mediorientale Investcorp

Marco Bellinazzo, giornalista ed esperto di calcio e finanza per il Sole 24 Ore, ci ha gentilmente concesso un’intervista esclusiva per parlare del cambio di proprietà che vedrà il Milan passare dal fondo d’investimenti Elliott a quello mediorientale Investcorp. Le sue parole a Sempre Milan:

Qual è il background dell’interesse di Investcorp per il Milan e quando sono iniziati i colloqui con Elliott?

“L’interesse di Investcorp e del fondo del Bahrein si iscrive all’interesse più generalizzato che ha il mondo mediorientale nei confronti del calcio che inserito nei progetti di Vision 2030 come strumento per diversificare i progetti economici e modelli sociali di questi paesi. Negli ultimi dieci anni, non a caso, da quei paesi siano arrivati oltre sei miliardi di investimenti nel calcio europeo”.

Quanto merito ha Elliott per il lavoro svolto atto a migliorare la salute finanziaria del club e renderlo attraente per i potenziali acquirenti? Ha influito anche la crescita sportiva secondo lei?

Il lavoro fatto da Elliott è senz’altro un lavoro importante e positivo rispetto all’epoca precedente. Con l’arrivo della famiglia Singer la situazione finanziaria del Milan è nettamente migliorata: c’è un indebitamento di poco superiore ai 100 milioni; il club sta trovando a livello economico un equilibrio, le perdite tra il 2020 e il 2021 sono state di fatto dimezzate e saranno ancora ridotte al termine di questo anno finanziario. Tutto questo ha reso senza dubbio il Milan un asset appetibile in ragione anche della forza dello storico brand rossonero”.

Come lei stesso ha dichiarato, sembra che l’interesse del nuovo fondo sia maggiormente orientato ai successi sul campo oltre che al miglioramento del bilancio. Per fare un paragone Investcorp (o meglio l’azionista Mubadala) ha un’attitudine più vicina a quella di Elliott o dei grandi patron arabi dei club europei tipo Psg e Manchester City?

“L’attitudine del fondo del Bahrein è un po’ a metà strada tra quella dei fondi sovrani che controllano club-stato come il Psg e il Manchester City e quella di un fondo di hedge fund come Elliott che punta ad un ritorno economico diciamo sull’arco temporale di 3-5 anni. Non è un caso infatti che per Investcorp si parla di un investimento dall’orizzonte temporale di dieci anni che punti ovviamente ad un ritorno economico ma anche ad una valorizzazione sotto il profilo sportivo e dell’immagine, cioè delle vittorie. Questo è un elemento fondamentale per il fondo azionista di Investcorp, cioè Mubadala, che ha sottoscritto un accordo con il fondo sovrano del Bahrein non più tardi del dicembre del 2021 e che ha voluto investire sullo sport come strumento di soft-power per la riaffermazione dell’immagine del regno nell’economia occidentale”.

Si parla di Investcorp aggressiva sul mercato subito dall’estate, cosa devono aspettarsi i tifosi del Milan? Un mercato da 250 milioni come quello del primo Yonghong Li o qualcosa di diverso?

“Il mercato è difficile prevederlo ma sarà sicuramente volto a rafforzare il club e riportarlo in alto anche in Europa, quindi non sono a partecipare alla Champions League ma anche a raggiungere posizioni importanti fin da subito. È probabile quindi che ci saranno colpi importanti però sempre tenendo conto i conti e l’equilibrio tra entrate ed uscite senza gravare troppo sui costi, cioè sugli ingaggi”.

Oltre al, da lei citato Mubadala, nell’acquisizione del Milan da parte di Investcorp ci sarebbe l’interesse anche della Goldman Sachs. Si può dire che queste due figure rappresentino una garanzia per la buonuscita dell’operazione?

“Tutte le parti in causa hanno advisor importanti, istituzioni finanziarie americane e questo certamente è una garanzia quanto meno sulla serietà della trattativa e comunque rappresenta anche un elemento importante sul buon esito dell’operazione”.

Passare da un fondo ad un altro fondo non è così usuale, si sarebbe aspettato una cessione ad una “proprietà industriale” da parte di Elliott?

“Il passaggio più probabile fino a ad un paio di anni fa era tra un fondo e una proprietà di tipo industriale, ma negli ultimi due anni  con la pandemia l’interesse dei fondi d’investimento sia di matrice anglosassone o americana che, appunto, mediorientale sullo sport e sul calcio è diventato sempre più pressante. I fondi hanno molta liquidità da investire e il calcio a certi livelli può offrire ritorni interessanti, sia monetari che non monetari. Ad oggi è quasi la normalità, quindi, vedere club importanti passare da un fondo ad un altro”.

Oggi si è parlato dell’incontro in programma tra Investcorp e la Uefa a Nyon. Cosa si diranno e quanto margine potrà avere la nuova proprietà per poter far crescere il livello tecnico della squadra senza intaccare il fair play finanziario?

Il Milan, come tutti i club di vertice europei di club colpiti dalla pandemia, sarà chiamato nei prossimi anni ad una revisione del proprio livello dei costi in funzione del livello dei ricavi e da questo punto di vista diciamo che, per fortuna di Investcorp, siamo in una fase di cambio di regime del Fair Play Finanziario con un nuovo sistema di sostenibilità finanziaria che consentirà nel giro di tre anni un progressivo adeguamento. Da questo punto di vista perciò Investcorp avrà lo spazio per investire e far crescere il club, uno spazio decisamente maggiore rispetto a quello che avrebbe avuto qualora fossero rimasse in vigore le vecchie regole del FFP”.

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