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Milan Primavera Nasti

Milan Primavera troppo altalenante: che cosa lascia questa stagione

Altra pesante sconfitta per il Milan Primavera contro la Sampdoria. I limiti della squadra escono sono davvero lampanti

Altro giro altro poker subito da una diretta concorrente ai play off (che oramai sono solo un miraggio). Il Milan Primavera perde malamente in casa contro la Sampdoria per 4-1, dopo le sconfitte ottenute con Juventus (stesso risultato) e Cagliari per 4-2. Dodici reti incassate in tre gare che dovevano dimostrare un progressivo miglioramento nel percorso rossonero, ma che invece non c’è stato per nulla. La triste realtà dei fatti è che la squadra di Giunti è troppo altalenante collettivamente e singolarmente, e ha disputato una stagione davvero difficile e complicata, ad eccezione di quei due mesi tra metà dicembre e fine gennaio. I limiti dei rossoneri sono troppo evidenti: poche idee di gioco, difesa mal organizzata e tatticamente impreparata, mentre i singoli vivono di fiammate alla giornata. Collettivo decisamente bocciato dunque, ma anche singolarmente si salvano in pochi.

Vittoria, sconfitta ma una certezza: Marco Nasti

Tra le mille incognite e problematiche della stagione, spunta però una nota lieta: Marco Nasti. L’attaccante pavese ha dimostrato a più riprese quest’anno quanto conta avere la mentalità e la personalità spinta per differenziarsi da tutti i prototipi di calciatori che arrivano nelle Primavere giovanili. Contro la Sampdoria è arrivato il tredicesimo gol stagionale in 19 apparizioni in campionato. Anche contro il Cagliari, pur entrando dalla panchina al posto di Lazetic, Marco ha fatto vedere come gioca un ragazzo affamato che ha un sogno nel cuore e nella mente. La cattiveria, la grinta, la fame, unite ad una buona base tecnica. Il centravanti rossonero è tutto questo. La domanda adesso è: va bene Lazetic, 2004, in ottica prima squadra ecc… Ma davvero questo Marco Nasti non può essere aggregato in Prima Squadra? Viste le problematiche in attacco nella squadra di Pioli, tra infortuni vari e carenze realizzative, questo Nasti meriterebbe l’esordio nel mondo dei grandi.

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