Con Kessie anche l’ultima traccia della gestione Fassone-Mirabelli lascia il Milan

By Dario Bombelli -

Con l’addio di Franck Kessie si esauriscono all’interno della rosa del Milan i giocatori acquistati da Fassone e Mirabelli nella dissanguante estate del 2017

Franck Kessie lascerà il Milan a giugno. Il centrocampista ivoriano non rinnoverà il proprio contratto con il club rossonero e passerà al Barcellona, con cui ha già trovato un accordo e ha già svolto le visite mediche. L’ex Atalanta ha rappresentato, all’interno della rosa del Diavolo, l’ultimo componente proveniente dalla campagna campagna acquisti del 2017. Qualora qualcuno – pochi presumibilmente – stenti a ricordare quel periodo, provvediamo rapidamente a rinfrescare la memoria.

Il Milan cinese e le sue particolarità

Qualche mese prima di quell’estate è avvenuto lo storico cambio di proprietà, con il Milan che è passato dalle mani di Silvio Berlusconi a quelle del misterioso Yonghong Li. Un passaggio di proprietà che ha fatto discutere chiunque, tifosi e addetti ai lavori (di ogni tipo). Il biglietto da visita con cui l’imprenditore prodigio si è presentato al Milan è stata una scelta che potremmo oggi definire come fatale per quello che sarebbe stato il futuro imminente del club rossonero. Stiamo parlando della decisione di affidare la gestione del club all’amministratore delegato Marco Fassone e al direttore sportivo Massimiliano Mirabelli. Oggi, col senno di poi, possiamo indicare questi due profili come i più dimenticabili nella storia recente del club.

Fassone e Mirabelli: c’è un pregio nello sbagliare tutto?

La loro faraonica campagna acquisti architettata proprio in quell’estate, quella del 2017, ha portato a una valanga di capitali investiti e a una resa sportiva non solo minima, ma anche controproducente. Ma per entrare ancora di più nel dettaglio, andiamo ad elencare tutti gli acquisti. Partiamo proprio da Kessie, l’ultimo ad abbandonare la nave di Milanello ma tra i primi a salirci in quell’estate. L’ivoriano è stato pagato 32 milioni dall’Atalanta e, nonostante l’elevata cifra, la tardiva resa e il suo addio a parametro zero, possiamo definirlo il colpo meno disastroso di quella gestione.

Segue Leonardo Bonucci, pagato dalla Juventus la modica cifra di 42 milioni. Ma non solo! Saggia e lungimirante è stata anche la scelta di assegnare la fascia di capitano a colui che avrebbe dovuto “spostare gli equilibri”; cosa che ha sicuramente fatto, una stagione più tardi, tornando alla Juventus nell’affare comprendente anche Caldara e Higuain. Passiamo ad André Silva: 38 milioni di euro dati al Porto praticamente a scatola chiusa, fidandosi ciecamente degli imparziali consigli dell’agente Jorge Mendes. Ha giocato una sola stagione e il primo (di 2) gol in Serie A è avvenuto a marzo. Ceduto in prestito al Siviglia (a 3,8 mln) nell’estate 2018, poi venduto all’Eintracht per 3 mln nell’estate 2020.

E’ ora il turno di Nikola Kalinic: il bomber croato è stato acquistato per la contenuta cifra di 27,5 mln. Scelto per portare gol ed esperienza all’attacco rossonero, ha regalato solamente sei reti, ma anche tante delusioni ai tifosi rossoneri, che l’hanno salutato l’estate successiva: venduto all’Atletico Madrid per 14,5 mln nell’estate 2018. Probabilmente sarete già stanchi, ma no, la lista non termina certo qua. Proseguiamo infatti con Andrea Conti e con i 24 milioni spesi per aggiudicarsi il suo cartellino dall’Atalanta. Solo 5 presenze il primo anno. In quattro anni poco più di 50 partite giocate. E’ passato in prestito al Parma nel gennaio 2021, poi a titolo gratuito alla Samp nel gennaio 2022. Come dimenticarsi di Hakan Calhanoglu, il numero 10 rossonero, faro di regia e fantasia. Costato 23 milioni dal Bayer Leverkusen:  è stato un fedelissimo dei suoi allenatori, questo è da riconoscere, ma nella memoria dei tifosi del Milan sono stati decisamente di più i bassi che gli alti nella sua avventura. Ha fatto sicuramente scalpore, più della sua esperienza in rossonero, il passaggio a parametro zero all’Inter.

Indelebili i 53 milioni di euro spesi per Biglia, Musacchio e Ricardo Rodriguez: tre cocenti esperimenti falliti. I primi due hanno lasciato il Diavolo a parametro zero, mentre l’ultimo è passato in prestito al Psv (250mila euro) nel gennaio 2020, poi ceduto al Torino per 1,95 mln nell’estate 2020. Dulcis in fundo: Fabio Borini e Antonio Donnarumma. 6 milioni dal Sunderland il primo (ceduto a zero al Verona nel 2020) e 1 milione Dall’Asteras Tripoli il secondo. Quest’ultimo un tassello di quel vero e proprio capolavoro di mercato che fu il rinnovo del fratello Gigio, eseguito in maniera letterale da Mirabelli e Fassone alle spietate condizioni dettate da Raiola e che, tra le altre cose, portò i dirigenti rossoneri ha offrire un contratto di 3.5 milioni a stagione a Pepe Reina senza che mai diventasse il portiere titolare.

L’addition s’il vous plait

Bilancio finale? 11 giocatori comprati, 246,48 milioni spesi. Guadagni dalle successive cessioni degli 11 acquisti: 58,5 mln. Potremmo porre la lente d’ingrandimento su altri orrori, come lo stipendio offerto al fratello di Gigio, il rinnovo al rialzo di Romagnoli o quello di Montella, esonerato poi a novembre, ma ci fermiamo qui. Perché con l’addio di Kessie avverrà finalmente anche l’addio dell’impronta di Fassone e Mirabelli sul Milan. Dopo una lunga e sofferta terapia, il Diavolo ha smaltito le scorie e può guardare avanti senza pruriti sulla schiena.

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