Il VAR di Torino-Inter rischia di aver condizionato questo campionato. Ma i dubbi maggiori vengono su come è stata presa la decisione nel corso della partita
VAR TORINO INTER -Torino-Inter rischia di essere una partita che deciderà il campionato. Ma soprattutto l’episodio del mancato rigore concesso ai granata rimarrà nella storia di questa Serie A perché rappresenta un caso unico di inefficienza arbitrale.
Facciamo un passo indietro e torniamo a Milan-Spezia, quando l’arbitro Serra fece un errore di valutazione su un’azione rossonera. Fu un errore grave? Certamente sì, come ammise lo stesso protagonista, ma sicuramente umano e comprensibile.
Un fischio che sfugge prima che l’azione offensiva di Messias termini in rete. Ingenuità, errore di valutazione, tensione di gara. Può capitare (non dovrebbe), eppure non viviamo in un mondo ideale e le decisioni in presa istantanea posso far sfuggire un fischio. Niente di paragonabile a quanto accaduto domenica scorso a Torino.
Inspiegabile decisione della classe arbitrale
Diverso è quanto accaduto domenica nella gara tra il Toro e l’Inter. Il gioco viene fermato per verificare l’eventuale contatto tra Ranocchia e Belotti in area di rigore. La sala VAR dispone di una tecnologia avanzata e anche del tempo necessario per valutare. Il processo decisionale dura 57 secondi, ma sarebbe potuto durare anche un paio di minuto in più per accertare minuziosamente il contatto tra i giocatori.
Dal VAR non ravvisano nessun requisito per concedere il rigore a Belotti. Mentre Serra si era trovato a dover prendere una decisione in un frazione di secondo, il varista Davide Massa aveva una serie di monitor con tutti i replay da diverse angolazione. Perché non ha nemmeno invitato Guida a controllare?
Massa quindi ha avuto la certezza delle proprie valutazioni (in realtà errate) e con presunzione non ha avuto dubbi. A tal punto da indurre in errore anche il direttore di gara. Due occhi in più non avrebbero aiutato? Evidentemente no. E a noi vengono i dubbi…

