Il 9 maggio rimane l’ultima notte di gloria per Santiago Gimenez: una doppietta decisiva contro il Bologna che aveva acceso le speranze dei tifosi rossoneri. Da allora, il silenzio. Cinque mesi senza gol, un periodo che ha spento l’entusiasmo e sollevato più di un interrogativo sul suo rendimento con la maglia del Milan.
Il 2 novembre sarà per lui una data chiave: una nuova occasione per spezzare un digiuno che comincia a pesare non solo nelle statistiche, ma anche nella fiducia di compagni e allenatore.
Allegri lo difende, ma la fiducia vacilla
Massimiliano Allegri ha sempre difeso Gimenez pubblicamente, sottolineandone l’impegno e il contributo tattico alla squadra. Tuttavia, con il ritorno in forma di altri attaccanti, la sua posizione da titolare non è più così solida. Nove partite di Serie A senza gol sono un dato che non può essere ignorato, e l’ombra del turnover si allunga sull’attaccante messicano.
I numeri che raccontano la crisi
Secondo i dati raccolti dalla Gazzetta dello Sport con Sofascore e Opta, Gimenez ha disputato finora 627 minuti in campionato senza trovare la via del gol. Un rendimento che lo colloca al livello di altri attaccanti in difficoltà come Ibrahim Maza (Bayer Leverkusen), Thijs Dallinga (Bologna), Evan Ferguson (Roma) e Martin Satriano.
Tra tutti, solo Maza ha fatto peggio in termini di contributo offensivo. Gli altri, almeno, sono riusciti a fornire assist o giocate decisive.
xG alto, ma gol zero: un paradosso
L’indicatore xG (expected goals) di Gimenez è tra i più alti: 2,83. Un dato che evidenzia come le occasioni non siano mancate, ma la finalizzazione sì. Ancora più allarmante è il numero delle “big chances” sprecate: sette, più di quelle degli altri giocatori citati messe insieme (quattro in totale).
La fotografia del suo momento è chiara: l’attaccante si muove, crea, ma non incide. E per un centravanti del Milan, questo è un problema che non può durare troppo a lungo.
Verso il 2 novembre: l’occasione del riscatto
La sfida del 2 novembre rappresenta un bivio. Gimenez avrà l’opportunità di interrompere un digiuno che dura da cinque mesi e di rilanciare la sua stagione. Allegri, i tifosi e tutto il mondo rossonero lo attendono al varco: il Milan ha bisogno dei suoi gol per ritrovare continuità, e lui ha bisogno di ritrovare sé stesso.

