Giovanni Leoni è molto più di una promessa. Classe 2006, fisico imponente (1,95 m per 76 kg), visione di gioco e una presenza difensiva già matura per la sua età. A soli 18 anni ha messo insieme 17 presenze da protagonista nella seconda parte di stagione al Parma, segnando anche un gol e offrendo solidità e personalità. Le sue cifre parlano chiaro: 1.205 minuti giocati, 14 presenze da titolare, 43 duelli vinti e un’impressionante precisione di passaggio dell’88%.
Allegri punta su di lui
Massimiliano Allegri è uno dei grandi estimatori del giovane centrale. Lo ha osservato a Coverciano nei giorni scorsi e sembra deciso a farne un pilastro del futuro rossonero. Con Max, i difensori crescono e maturano, come dimostrano gli esempi di Bonucci, Barzagli e Chiellini. La prospettiva di essere seguito personalmente da un tecnico che ha costruito le sue fortune sulla solidità difensiva è un elemento che pesa, tanto per Leoni quanto per il Milan.
Milan in pressing, ma la concorrenza è viva
Il Milan ha messo sul piatto una prima offerta da 13-15 milioni di euro più una contropartita tecnica: Lorenzo Colombo, centravanti di ritorno da Empoli, gradito al Parma dopo la partenza di Bonny verso l’Inter. Ma la dirigenza emiliana – forte del sostegno dell’azionista americano – non ha necessità di vendere e valuta Leoni almeno 20-25 milioni in contanti. La richiesta è chiara: servono soldi veri, oppure un’offerta con un giocatore che davvero possa convincere.
Nel frattempo, anche Juventus, Inter e alcuni club di Premier League monitorano con attenzione la situazione. Il profilo di Leoni è internazionale, e il derby d’Italia si allarga al mercato. Allegri può sfruttare il suo rapporto con Federico Cherubini, CEO del Parma e suo ex collega ai tempi della Juve, ma non basterà l’intesa personale a chiudere l’affare.
Strategie rossonere
Per accelerare sul mercato, il Milan dovrà prima liberare spazio e risorse. I nomi caldi in uscita sono quelli di Fikayo Tomori, già cercato da Juventus e Tottenham per 25 milioni, e Malick Thiaw, che piace al Bayer Leverkusen e potrebbe rientrare nell’operazione Xhaka. Gabbia e Pavlovic, invece, dovrebbero restare come alternative affidabili.
Solo dopo una cessione il club potrà eventualmente alzare l’offerta cash per Leoni. Un’operazione che, per quanto complessa, ha il sapore dell’investimento strutturale sul futuro. Anche perché, come scrive La Gazzetta dello Sport, Leoni ha già assaggiato San Siro da panchinaro. La prossima volta potrebbe entrarci da protagonista.
L’approdo in una big potrebbe anche aprire le porte della Nazionale. Leoni è considerato uno dei migliori prospetti difensivi italiani e, con la giusta guida tecnica, potrebbe presto guadagnarsi le prime convocazioni. Il percorso è ancora lungo, ma le basi sono solide. E chi lo prenderà, dovrà farlo con la consapevolezza di avere tra le mani un potenziale leader generazionale.