[wpseo_breadcrumb]

Allegri 2.0, il Milan riparte da Max in versione manager: le novità

Il Milan ha voltato pagina. Dopo una stagione 2024-25 fallimentare, l’ottavo posto in Serie A e un’uscita precoce in Champions, il club ha richiamato Massimiliano Allegri, affidandogli un ruolo ben più ampio di quello tradizionale. Non è semplicemente un ritorno nostalgico: Allegri è stato scelto per ricostruire, guidare e comandare. Con l’appoggio del nuovo direttore tecnico Igli Tare, ha già preso in mano ogni aspetto del progetto tecnico.

Da Conceição al nuovo corso: Allegri prende il controllo

Il breve interregno di Sergio Conceição – durato solo pochi mesi – ha aperto la strada al ritorno di Max, che ha subito impostato un lavoro metodico, capillare e manageriale. Le voci di un Allegri motivato dalla “voglia di vendetta” dopo il burrascoso addio alla Juventus sono confermate dai fatti: è quotidianamente presente a Casa Milan, supervisiona ogni dettaglio, dal mercato alla pianificazione atletica. Il suo obiettivo non è un piazzamento, ma lo Scudetto, come dimostra il bonus legato al titolo incluso nel contratto.

Una figura centrale nel progetto tecnico

Le prime settimane hanno reso evidente quanto Allegri sia centrale nel nuovo assetto. Ha avuto voce in capitolo su ogni decisione: dal bloccare la partenza di Mike Maignan, a confermare Rafael Leao come pilastro del progetto, fino a indirizzare i profili da acquistare. Si parla con insistenza di nomi come Mateo Retegui, Dusan Vlahovic e Moise Kean, ma anche di giocatori funzionali come Granit Xhaka e Andrea Cambiaso.

Soprattutto, Allegri ha chiesto e ottenuto un budget extra per il mercato, segno che la dirigenza ha piena fiducia nelle sue indicazioni.

Lo staff dei fedelissimi: una squadra nella squadra

Un altro punto chiave è la composizione dello staff tecnico. Allegri ha ricreato un ambiente familiare e collaudato, portando con sé collaboratori storici come Marco Landucci, Simone Folletti, Claudio Filippi, Aldo Dolcetti, Maurizio Trombetta e Francesco Magnanelli. Anche il fisioterapista Stefano Grani e gli osservatori Emilio Doveri e Roberto Bosco faranno parte dello staff.

L’ultimo arrivo è quello di Bernardo Corradi, ex CT dell’Italia Under 20, che segna un altro colpo strategico per il Milan.

Un inizio operativo, tra Milanello e Casa Milan

Allegri ha iniziato a lavorare ben prima del ritiro ufficiale, visitando quotidianamente sia Milanello che la sede in via Aldo Rossi. Il suo attivismo è stato notato e apprezzato: ha chiesto di anticipare il raduno estivo per avere più tempo a disposizione, e la società lo ha accontentato.

Come riportato da MilanNews, Allegri ha capito subito l’entità del lavoro da fare: “giocatori da cedere, altri da riscattare, contratti da rinnovare, uno spirito da ricostruire”.

Allegri e Milan: seconda possibilità per entrambi

Il ritorno di Allegri è anche un’occasione per riscrivere la storia. Dopo l’addio del 2014 seguito al crollo tecnico e alla sconfitta con il Sassuolo di Berardi, Max può finalmente provare a chiudere il cerchio. Allo stesso tempo, il Milan può rimettere ordine dopo anni di gestione altalenante, puntando su un tecnico che ha vinto tutto in Italia e che conosce il club, il campionato e le sue dinamiche.

Conclusioni: Max al centro del progetto Milan

Al momento non ci sono garanzie di successo, ma ci sono tutti i segnali giusti. Allegri è pienamente coinvolto, ha ottenuto pieni poteri e sta lavorando come mai prima per far tornare il Milan competitivo. La fiducia della società è concreta, così come la convinzione del tecnico di poter costruire una squadra vincente e duratura.

Se il primo ciclo fu segnato da luci e ombre, questa volta Allegri vuole scrivere la sua favola rossonera, da protagonista totale.

Tags AC Milan
Seguici