Milan, ipotesi Immobile per l’attacco: ennesimo colpo “anziano” che svela il vero volto del progetto RedBird
Per l’attacco si pensa ad Immobile
Ciro Immobile potrebbe diventare il prossimo rinforzo in attacco per il Milan. Una notizia che fa rumore, non tanto per il valore assoluto del giocatore — indiscutibile negli anni passati — quanto per ciò che rappresenterebbe: l’ennesimo profilo esperto, a fine carriera, inserito in un progetto che, sulla carta, avrebbe dovuto puntare su giovani e trofei.
Dopo una lunga militanza alla Lazio, Immobile ha lasciato il club biancoceleste nel 2024 per trasferirsi al Besiktas, in Turchia. Lì ha collezionato numeri dignitosi, ma ben lontani da quelli che lo avevano consacrato come capocannoniere seriale della Serie A. Il suo rendimento fisico è inevitabilmente calato, e le sue prestazioni sono ormai condizionate da una condizione atletica non più brillante.
Eppure il Milan sta valutando proprio lui per il ruolo di vice attaccante, con l’idea di sostituire Luka Jovic, anch’egli destinato a partire dopo una stagione anonima. In alternativa, Immobile potrebbe diventare un’opzione “di esperienza” da affiancare a un giovane. Ma il messaggio che ne deriva è chiaro: il Milan continua a puntare su giocatori a fine corsa, più che su nuove colonne da costruire per il futuro.
Linea poco verde
L’eventuale arrivo di Immobile si aggiungerebbe ai contatti già avviati per Luka Modric, che a 40 anni resta un simbolo del grande calcio, ma non rappresenta certo un investimento a lungo termine. Invece di costruire un progetto ambizioso, con una base giovane e sostenibile, la dirigenza rossonera — sotto il controllo di RedBird — sembra più interessata a soluzioni temporanee, a basso costo, che garantiscano visibilità immediata e contenimento delle spese.
Questo approccio stride con le promesse fatte alla tifoseria. Il progetto “giovani e talento” si sta rivelando poco più di uno slogan. Le scelte di mercato, infatti, raccontano un’altra storia: quella di una società che, più che puntare ai trofei, vuole far quadrare i conti e massimizzare gli incassi, anche a scapito dell’identità sportiva.
Immobile, per quanto possa essere utile come alternativa, non è il profilo che accende l’entusiasmo dei tifosi. È un segnale di corto respiro, che non risolve i problemi strutturali della rosa né rilancia le ambizioni europee del club.
Se davvero il Milan vuole tornare grande, servono investimenti mirati, coraggio e un progetto autentico. Continuare a inseguire le ultime stagioni dei campioni di ieri significa restare ancorati al passato, mentre il futuro scivola via.