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Xhaka e il Milan: per l’oggi e il domani

MANCHESTER, ENGLAND - APRIL 26: Granit Xhaka of Arsenal speaks to Jack Grealish of Manchester City during the Premier League match between Manchester City and Arsenal FC at Etihad Stadium on April 26, 2023 in Manchester, England. (Photo by Michael Regan/Getty Images)

Tra colpi di scena in uscita e strategie mirate in entrata, il Milan di Massimiliano Allegri inizia a prendere forma. L’obiettivo? Ricostruire attorno a profili di esperienza, con Granit Xhaka pronto a diventare il nuovo metronomo rossonero.

Un Milan tra uscite eccellenti e ambizioni europee

Il calciomercato estivo del Milan si preannuncia movimentato. Dopo una stagione fatta di alti e bassi, il ritorno di Massimiliano Allegri sulla panchina rossonera segna un cambio netto nella filosofia di costruzione della rosa. Come riferito da Matteo Moretto sul canale YouTube di Fabrizio Romano, l’obiettivo principale del club è ora puntellare la rosa con innesti di esperienza. Luka Modric è il primo nome sul taccuino, ma subito dopo si fa largo un’idea concreta: Granit Xhaka.

Parallelamente, il Milan deve difendersi dagli assalti dei top club europei. Reijnders è ormai a un passo dal Manchester City, Maignan è tentato dal Chelsea, mentre Rafael Leao è nel mirino del Bayern Monaco. Il club bavarese ha messo sul piatto una proposta da 70-75 milioni più il cartellino di uno tra Kim, Coman o Goretzka. Tuttavia, la società di via Aldo Rossi è chiara: per lasciar partire il suo numero 10, serviranno almeno 130 milioni. Leao è considerato centrale nel progetto Allegri, e il tecnico toscano lo ha già fatto sapere sia alla dirigenza che al diretto interessato.

Xhaka: il profilo perfetto per Allegri

Nel piano di rinforzi tracciato dalla nuova dirigenza tecnica, il nome di Granit Xhaka spicca per compatibilità tattica. Il centrocampista svizzero, reduce da una stagione storica al Bayer Leverkusen – campione di Germania imbattuto – rappresenta il tipo di giocatore che Allegri ha sempre valorizzato: esperto, ordinato, tatticamente intelligente.

Nel 4-3-3 o 4-2-3-1 di Allegri, Xhaka può ricoprire il ruolo di regista basso, garantendo copertura davanti alla difesa e impostazione pulita. Una figura simile è mancata lo scorso anno, con Youssouf Fofana che non ha convinto nel ruolo. Inserito tra un interditore dinamico e una mezzala di qualità – ipoteticamente lo stesso Modric – Xhaka può diventare il perno della mediana milanista.

Esperienza e leadership: cosa porta Xhaka a Milano

Il percorso di Granit Xhaka parla da solo. Dopo gli esordi nel vivaio del Basilea, il centrocampista svizzero ha avuto una crescita costante tra Bundesliga e Premier League. Prima al Borussia Mönchengladbach, poi all’Arsenal dove, nonostante le difficoltà iniziali, è diventato colonna portante dei Gunners con quasi 300 presenze e 4 trofei.

Con il passaggio al Bayer Leverkusen, Xhaka ha trovato la consacrazione definitiva, diventando vice capitano e leader tecnico sotto la guida di Xabi Alonso. La Bundesliga vinta senza sconfitte lo scorso anno rappresenta la ciliegina su una carriera costellata da prestazioni solide e grande affidabilità.

I pro e i contro dell’operazione

In termini di vantaggi, Xhaka porta al Milan esperienza internazionale, stabilità tattica e capacità di guidare i più giovani. È un centrocampista che conosce il palcoscenico europeo, parla tre lingue e ha una forte personalità, utile in uno spogliatoio che ha perso riferimenti importanti.

Tuttavia, non mancano i rischi. A 32 anni, Xhaka non è un investimento futuribile. Il suo stile di gioco non si basa sulla corsa, ma sull’intelligenza e la gestione dei ritmi. Per questo, sarà fondamentale affiancarlo a profili più atletici in mediana. Inoltre, la sua irruenza non è un mistero: sette espulsioni in carriera sono un dato che evidenzia il carattere focoso del giocatore.

Le parole di Xhaka

Intervenuto dal ritiro con la nazionale svizzera, Xhaka ha lasciato intendere una certa disponibilità al cambiamento: “In Germania sto bene, ma ho già vissuto una rivoluzione simile all’Arsenal nel 2019. Non so se oggi ho la stessa energia per affrontarla ancora”. Dopo le partenze di Tah, Frimpong e quella imminente di Wirtz, anche Xhaka riflette sul suo futuro. L’interesse del Milan potrebbe fare leva proprio su questo momento di incertezza per provare ad affondare il colpo.

Conclusione: una scelta di peso per un progetto ambizioso

Il Milan che nasce sotto la guida di Allegri non guarda solo al talento, ma anche alla sostanza. In attesa di capire il destino di Leao e Maignan, l’arrivo di Xhaka rappresenterebbe un segnale forte: un Milan che punta a tornare competitivo subito, con uomini esperti a guidare la rinascita. E il centrocampista svizzero ha tutte le carte in regola per diventare il cuore pulsante del nuovo corso rossonero.

Tags AC Milan

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