Dopo giorni di contatti e strategie, Igli Tare ha ufficialmente iniziato a plasmare il futuro del Milan. L’ex direttore sportivo della Lazio, forte di 15 anni di esperienza e con un contratto triennale appena approvato dall’amministratore delegato Giorgio Furlani, sarà uno dei pilastri della ricostruzione rossonera.
La nomina ufficiale arriverà a ore, ma Tare è già al lavoro da giorni. Il suo ufficio milanese sarà attivo tra lunedì e martedì, e da lì inizierà una delle fasi più delicate della stagione: scegliere il nuovo allenatore.
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Un allenatore vincente per rispondere ai tifosi
Il fallimento della stagione 2024-25 e la delusione per la scommessa persa su Paulo Fonseca impongono un cambio di rotta netto. Lo ha ribadito anche La Gazzetta dello Sport: la priorità è un allenatore vincente, possibilmente italiano o profondo conoscitore della Serie A, con un curriculum che parli da solo.
Niente più scommesse, niente profili acerbi: il Milan vuole certezze, per questo ogni nome viene valutato con estrema attenzione. Il telefono di Tare è incandescente, al pari di quelli di Furlani e Moncada.
Allegri e Italiano in cima alla lista, ma il tempo stringe
I nomi più caldi sono quelli di Massimiliano Allegri e Vincenzo Italiano. Il primo, ex tecnico rossonero e vincitore di sei scudetti, si gode il weekend al GP di Montecarlo, mentre valuta le opzioni sul tavolo. Il Napoli si è già fatto avanti e potrebbe puntare su di lui se Antonio Conte dovesse dire sì alla Juventus.
Italiano, invece, sembra orientato al rinnovo con il Bologna, ma nulla è ancora deciso: la prossima settimana sarà decisiva. Il Milan osserva, pronto a fare la propria mossa per assicurarsi un tecnico in grado di riaccendere l’entusiasmo dei tifosi.
E se saltano Allegri e Italiano? Le alternative
Il Milan, però, non si limita a due nomi. L’opzione Roberto De Zerbi è sfumata: resterà all’Olympique Marsiglia dopo la qualificazione in Champions. Anche Gian Piero Gasperini è difficile da strappare all’Atalanta, con cui è in trattativa per il rinnovo.
Restano ipotesi più complesse come Roberto Mancini, reduce dall’esperienza in Arabia Saudita, e Thiago Motta, che ha lasciato la Juventus dopo una stagione turbolenta.
Il quadro è fluido, ma la parola d’ordine è non sbagliare nulla. Serve una guida forte per un progetto ambizioso. Tutto porta a una settimana chiave. Il Milan vuole fare presto ma bene. Tare ha il compito più delicato della sua carriera: ricostruire una squadra ferita, ma ancora carica di aspettative. Il futuro comincia ora. E passa, inevitabilmente, dalla scelta dell’uomo giusto in panchina.