Dopo una stagione 2024-25 da dimenticare, chiusa con la sola Supercoppa Italiana in bacheca, il Milan ha deciso di voltare pagina. La dirigenza rossonera punta ora su figure più esperte del panorama nazionale, scegliendo profili che conoscono le dinamiche della Serie A e sono abituati a vincere in Italia. Non solo un ritorno alla vittoria, ma anche a una chiara identità tecnica e culturale.
Il piano è chiaro: costruire una squadra competitiva affidandosi a uomini che sanno cosa significhi vincere con i colori del tricolore addosso. Tra i primi tasselli, la scelta del nuovo direttore sportivo e l’allenatore che guiderà il prossimo ciclo.
Igli Tare: il direttore sportivo che guarda al futuro

Il primo grande cambiamento riguarda l’arrivo di Igli Tare, pronto a diventare il nuovo DS del Milan. Dopo quindici anni alla Lazio, il dirigente albanese ha accettato la sfida rossonera preferendola alle ricche offerte provenienti dall’Arabia Saudita, tra cui quella dell’Al Nassr. Secondo La Gazzetta dello Sport, l’accordo con Tare è ormai definito: un contratto triennale, simbolo di un progetto ambizioso e di lungo periodo.
Conosciuto per la sua abilità nello scouting e nella valorizzazione dei talenti, Tare porta in dote tre Coppe Italia e tre Supercoppe Italiane conquistate con i biancocelesti. In passato ha lavorato a stretto contatto con Lotito, ma ha sempre rivendicato una forte autonomia decisionale sul mercato. A Casa Milan sarà un riferimento costante anche a Milanello, colmando un vuoto dirigenziale che durava da troppo tempo.
Per approfondire il suo profilo, è disponibile la sua voce su Wikipedia.
Vincenzo Italiano in pole: il tecnico del nuovo Milan?
Il secondo tassello del nuovo Milan sarà l’allenatore. Tutti gli occhi sono puntati secondo La Gazzetta dello Sport sono su Vincenzo Italiano, fresco vincitore della Coppa Italia con il Bologna. Un successo che ha cambiato la sua percezione all’interno del panorama calcistico italiano e lo ha proiettato in pole position per la panchina del Diavolo.
Apprezzato per il suo calcio offensivo e moderno, Italiano rappresenta una scelta in linea con la volontà di costruire un progetto tecnico ambizioso ma sostenibile. A pesare a suo favore, oltre al recente trofeo, c’è anche la sua identità: un allenatore “italiano” nel nome e nello spirito, capace di parlare il linguaggio della Serie A.
La concorrenza, però, è di livello: Massimiliano Allegri, ex Milan e vincitore di sei scudetti e cinque Coppe Italia, resta una possibilità concreta. Tuttavia, i costi elevati e uno stile di gioco meno propositivo fanno pendere l’ago della bilancia verso l’attuale tecnico rossoblù.
Identità e competenza: il Milan cerca certezze
La scelta di puntare su Tare e Italiano non è casuale. Dopo una stagione deludente, la società vuole tornare a essere protagonista in Italia e in Europa, riscoprendo valori che hanno reso grande il club. Non solo nomi di richiamo, ma competenze concrete e conoscenza del campionato.
Il nuovo Milan si affida a uomini abituati al confronto, ma capaci di prendere decisioni. Un cambio di rotta rispetto al recente passato, nel tentativo di ricostruire una struttura tecnica forte, credibile e ben radicata nel contesto italiano.
Entro pochi giorni, tutto sarà ufficiale: il futuro del Milan è già iniziato, e ha un cuore tricolore.