La sconfitta nella finale di Coppa Italia ha messo il punto definitivo su una stagione disastrosa per il Milan. La dirigenza rossonera, consapevole di non poter più tergiversare, si prepara a una svolta radicale, a partire dalla guida tecnica. Sergio Conceição, arrivato lo scorso inverno, ha ormai chiuso il suo ciclo: tra incomprensioni interne, risultati deludenti e uno scarso feeling con l’ambiente, il suo esonero a fine stagione è cosa fatta.
Anche se le ultime due giornate potrebbero ancora garantire un piazzamento europeo per il 2025-26, la società è convinta che il cambiamento debba partire subito.
La lista per la panchina: Allegri, Italiano e l’idea Gasperini
Il nome più caldo è quello di Vincenzo Italiano, fresco vincitore della Coppa Italia col Bologna. Il 47enne tecnico siciliano, già protagonista di una solida carriera con Spezia e Fiorentina, ha impressionato positivamente Furlani, Moncada e Ibrahimović per il suo stile aggressivo, il lavoro sul campo e l’approccio umano, come dimostrato dalla dedica commossa a Joe Barone.
Tuttavia, convincere il Bologna non sarà semplice: la società di Joey Saputo punta al rinnovo fino al 2027 e il DS Giovanni Sartori è determinato a trattenerlo.
Un’alternativa autorevole è Massimiliano Allegri, già allenatore del Milan tra il 2010 e il 2014. Dopo il divorzio burrascoso con la Juventus, l’allenatore toscano è libero e pronto per una nuova sfida. Il suo palmarès – sei scudetti, due finali di Champions League e una profonda conoscenza dell’ambiente rossonero – lo rende il profilo ideale per chi vuole risultati immediati.
Restano sullo sfondo Gian Piero Gasperini, fresco vincitore dell’Europa League con l’Atalanta, e Roberto De Zerbi, anche se il suo nome sembra aver perso slancio.
Il nodo direttore sportivo: la seconda pedina fondamentale

Parallelamente alla scelta dell’allenatore, il Milan deve risolvere un altro punto chiave: la nomina di un nuovo direttore sportivo. Dopo mesi di incertezze e casting, l’urgenza è diventata impellente.
Il favorito sembra essere Tony D’Amico dell’Atalanta, ma il club bergamasco si oppone alla cessione. Scartate, almeno per ora, le ipotesi Igli Tare e Fabio Paratici, mentre resta una suggestione il nome di Giovanni Manna, dirigente in uscita dal Napoli.
Il nuovo DS dovrà affiancare l’allenatore in tutte le attività quotidiane a Milanello e operare attivamente sul mercato, evitando gli errori di una stagione definita “fallimentare” dallo stesso AD Giorgio Furlani.
La Curva Sud diserta e i tifosi insorgono: serve un segnale forte
Il malumore dei tifosi è palpabile. La Curva Sud ha annunciato il boicottaggio della trasferta a Roma, mentre sui social i commenti sono carichi di rabbia. L’ultima speranza, la Coppa Italia, è sfumata con una prestazione molle e presuntuosa. Il Milan, definito da molti “squadra senz’anima”, ha deluso i 29.000 rossoneri presenti all’Olimpico.
Per riconquistare la fiducia della piazza, servono decisioni nette e rapide. Non basta scegliere il profilo giusto, bisogna farlo in tempi brevissimi: entro due settimane, il Milan dovrà avere un allenatore e un DS per pianificare in modo competitivo la stagione 2025-26.
Il Milan è davanti a un bivio. Dopo aver perso tutto, la società deve dimostrare di avere una visione chiara e un progetto vincente. Che sia Vincenzo Italiano, Massimiliano Allegri o un outsider, l’importante è che il nuovo allenatore abbia carisma, idee e una leadership riconosciuta. La stessa necessità vale per il direttore sportivo: senza una figura solida e competente, ogni progetto tecnico rischia di naufragare prima ancora di iniziare.
Il tempo per riflettere è finito. Ora servono azioni concrete.