Zvonimir Boban, ex bandiera del Milan e protagonista di un passato glorioso rossonero, ha rilasciato la seconda parte di una lunga intervista ad Andrea Longoni sul canale Milan Hello. Dopo aver già duramente criticato la gestione dell’addio a Paolo Maldini, l’ex dirigente rossonero torna a far parlare di sé con dichiarazioni forti contro l’attuale dirigenza e la proprietà americana del club.
La difesa appassionata di Bennacer
Uno dei momenti più intensi dell’intervista riguarda Ismael Bennacer, centrocampista algerino da tempo nel mirino della critica per la sua fragilità fisica. Boban ha preso le sue difese con vigore:
“Bennacer è un giocatore super sottovalutato… È il giocatore che ruba più palloni al mondo per minuto giocato.”
L’ex milanista ha ricordato come sia stato lo stesso Cristiano Ronaldo ad accorgersi per primo del talento dell’algerino ai tempi dell’Empoli. Una prova, secondo Boban, dell’enorme valore tecnico e tattico del giocatore.
Attacco diretto a Scaroni e Furlani
Boban non ha risparmiato critiche al presidente Paolo Scaroni, definendolo una persona “che non dovrebbe mai essere nel calcio”, raccontando anche un aneddoto ‘umiliante’ in cui il dirigente gli avrebbe chiesto il curriculum.
Più articolata, ma non meno dura, l’opinione su Giorgio Furlani, attuale amministratore delegato:
“Tifoso sì, ma non sa cosa rappresenta il Milan per noi. Si fida ciecamente dello scouting, ma dimentica cosa significa avere un direttore sportivo vero.”
Secondo Boban, Furlani e la proprietà RedBird faticano a comprendere la cultura del club, riducendolo a un’entità finanziaria.
Il rimpianto per Maldini e l’ombra dell’Ibrahimovic dirigente
Boban ha ribadito la sua delusione per la scelta di allontanare Paolo Maldini, sottolineando quanto la sua figura fosse centrale nel progetto tecnico e simbolico del Milan. Su Zlatan Ibrahimović, ha espresso affetto, ma anche una velata critica al suo nuovo ruolo:
“Zlatan è come un fratello calcistico per me, ma questo ruolo non gli appartiene. Spero che cresca davvero come Dio comanda.”
Una stagione che non si può salvare
Per Boban, neanche una vittoria in Coppa Italia potrà riscattare una stagione deludente:
“La stagione è piuttosto drammatica. La Coppa Italia non può salvare il Milan, sarebbe quasi ridicolo pensarlo.”
L’ex dirigente sostiene che il Milan abbia perso lo spirito di gruppo e continuità tecnica costruiti negli anni dello Scudetto e della semifinale Champions.
Il futuro? Solo con una proprietà ambiziosa
Nelle battute finali, Boban ha auspicato un futuro diverso per il club:
“Serve una proprietà più orientata al calcio. Servono persone competenti, che sappiano cosa rappresenta il Milan.”
La chiusura è un atto d’amore per il club: pur ribadendo che non tornerà mai più nel mondo del calcio dopo l’esperienza alla Dinamo Zagabria, Boban ha dichiarato:
“Amo e rispetterò sempre il Milan. Ha una classe che nessun altro club al mondo possiede.”