La stagione 2024/25 del Milan è stata, fino a questo momento, una lunga delusione. Le aspettative erano alte, ma i risultati non hanno rispecchiato i pronostici. Tuttavia, non tutto è perduto. I rossoneri possono ancora sperare in un piazzamento europeo, ma la strada è stretta, e il destino non è più completamente nelle loro mani.
La classifica e gli incroci favorevoli
Attualmente, il Milan è distante sei punti dalla zona Champions League ed Europa League, e cinque dalla Conference League. Numeri che sembrano proibitivi, ma il calendario offre una piccola speranza. Lazio e Juventus si affronteranno nel weekend, e un pareggio o una sconfitta di una delle due potrebbe riaprire la corsa europea per i rossoneri.
Per avere qualche chance, però, il Milan deve fare bottino pieno contro Bologna, Roma e Monza. Tre partite senza appello, da vincere tutte per provare a ribaltare una stagione che sembrava ormai archiviata.
Coppa Italia: l’alternativa per l’Europa
Se il campionato non dovesse sorridere, resta una sola carta da giocare: la Coppa Italia, che si disputerà il 14 maggio. Vincere significherebbe assicurarsi un posto in Europa indipendentemente dal piazzamento in Serie A. Un obiettivo cruciale per salvare l’annata e dare un segnale forte al futuro.
Il rebus direttore sportivo: Tare in pole, ma senza certezze
Mentre la squadra lotta sul campo, dietro le quinte regna l’incertezza. Il Milan è alla ricerca di un nuovo direttore sportivo da mesi, ma la scelta tarda ad arrivare. Il nome caldo è quello di Igli Tare, ex Lazio, ma il suo eventuale arrivo appare già compromesso dalle dinamiche interne al club. Giorgio Furlani avrebbe in mente un altro profilo e ciò complica ulteriormente le cose.
In attesa di una decisione definitiva, la confusione cresce e con essa i dubbi sul progetto tecnico e societario del club.
Ambrosini: “Non capisco la direzione del Milan”

Massimo Ambrosini, ex bandiera del club e oggi opinionista, ha commentato duramente la situazione attuale: “Non ho idea di quale strada prenderà il Milan”. Le sue parole, affidate alla Gazzetta dello Sport, riflettono il sentimento comune tra i tifosi, smarriti di fronte all’apparente mancanza di una visione chiara.
Giovani, tecnologia e mentalità: la ricetta di Ambrosini
Intervistato sul ruolo della tecnologia nello scouting, Ambrosini ha sottolineato l’importanza dell’occhio umano. “Viviamo nell’era dei numeri, ma il carattere di un giocatore non si misura con gli algoritmi,” ha detto, aggiungendo che “un calciatore va conosciuto a 360 gradi”.
L’ex centrocampista ha anche rivolto un consiglio ai giovani: affrontare i propri limiti senza paura. La sua esperienza, iniziata al Cesena e culminata con due Champions League, è la dimostrazione che con determinazione si può arrivare lontano.
Theo, Leao e la motivazione che fa la differenza
Riguardo ai big in rosa, Ambrosini è chiaro: “Se sono motivati, non li venderei”. Rafa Leão, nonostante un’annata complicata, ha dimostrato spirito e attaccamento. Il nodo è sempre lo stesso: la motivazione. Senza quella, anche il talento più cristallino non basta.
Conclusioni: il Milan al bivio
Il Milan è a un crocevia cruciale della sua stagione e forse del suo progetto futuro. Per salvare l’annata e gettare le basi per un rilancio credibile, serve una svolta immediata: sul campo e nei piani dirigenziali. La corsa all’Europa è complicata, ma non ancora finita. Ora, più che mai, serve compattezza, coraggio e chiarezza di visione.