A pochi giorni dalla finale di Coppa Italia, il Milan sembra aver ritrovato la sua identità più autentica. In casa rossonera si respira aria di “bei vecchi tempi”, con una squadra che, grazie a solidità, entusiasmo e protagonisti ritrovati, torna a far sognare i tifosi. I dirigenti e lo staff tecnico hanno puntato su coesione e pragmatismo: la risposta è arrivata, in campo e fuori.
Leao è un razzo: decisivo lontano da San Siro
Rafael Leao è tornato a essere devastante, specialmente in trasferta. Decisivo nella rimonta a Genova, con un gol e un assist, il portoghese ha partecipato attivamente a cinque reti (3 gol, 2 assist) nelle ultime sei trasferte di Serie A. È uno dei soli tre calciatori del campionato con almeno 8 gol e 8 assist, insieme al compagno Pulisic.
Anche se sarà squalificato nella prossima partita di campionato contro il Bologna, Leao sarà pronto e riposato per la finalissima allo Stadio Olimpico. Un’occasione d’oro per lasciare un segno nella storia recente del Milan.
Theo Hernandez: grinta e rilancio nel nuovo modulo
Theo Hernandez si è preso il Milan sulle spalle, dimostrando di essere un perno insostituibile. Terzo per minuti giocati, è tornato brillante grazie alla nuova difesa a tre, che gli consente maggiore libertà offensiva. Con Pavlovic a coprirgli le spalle, Theo ha potuto spingere senza troppi pensieri difensivi, contribuendo a creare pericoli continui sulla fascia sinistra.
Oltre alla tattica, è cresciuta la sua leadership: più responsabilità, meno errori e uno spirito da vero veterano.
Maignan, il comandante silenzioso del Milan
Mike Maignan, altro pilastro del Milan targato 2019, è molto più di un portiere. Contro il Genoa ha compiuto interventi decisivi, salvando anche da un potenziale autogol. Pulisic gli ha dedicato un post social, segno della riconoscenza del gruppo.
In campo, Maignan comanda le operazioni come un regista difensivo: dirige le marcature su calci piazzati, alza il baricentro e imposta. Un vero leader, come dimostrato sin dalla conquista dello Scudetto 2021-22.
L’unione fa la forza: entusiasmo ritrovato
La squadra sembra più compatta e determinata. Il nuovo sistema di gioco ha dato equilibrio e concretezza, mentre lo spirito di gruppo è cresciuto. I festeggiamenti collettivi dopo la vittoria a Genova ne sono una prova.
Anche i contratti in scadenza, come quelli di Theo e Maignan (2026), stanno motivando i protagonisti a dare il massimo. Leao, dal canto suo, cerca un gol personale in finale che possa scolpire il suo nome nella storia rossonera.
Il passato che ritorna: il “no” di Spalletti al Milan

A rendere ancor più simbolica questa fase di rinascita, è riemerso un aneddoto dal passato. Luciano Spalletti, oggi CT della Nazionale, ha raccontato nel suo libro come nel 2019 rifiutò la panchina del Milan per rispetto dell’Inter.
Il rifiuto aprì le porte a Stefano Pioli, poi campione d’Italia con i rossoneri. Chissà come sarebbe andata con Spalletti, ma ora il Milan guarda al futuro con fiducia e un rinnovato spirito italiano.
Verso la Coppa Italia con i senatori in prima linea
Il Milan si prepara alla finale di Coppa Italia con un mix di freschezza e esperienza. Con Theo, Maignan e Leao in forma e un sistema che funziona, il Diavolo ha tutti i mezzi per chiudere la stagione con un trofeo e una promessa: tornare grande, con i suoi uomini migliori.