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Theo e il Milan: una fiamma riaccesa. Il rinnovo è più vicino

La storia d’amore tra Theo Hernandez e il Milan sembrava avviata verso un epilogo malinconico, ma negli ultimi mesi si è trasformata in un racconto di rinascita, orgoglio e rinnovata fedeltà. Le voci di addio, alimentate da una stagione complessa e da alcune uscite infelici, sembrano ormai appartenere al passato. Oggi, la prospettiva di un rinnovo di contratto è concreta e più vicina che mai.

Un messaggio chiaro: “Forza Milan!”

Dopo settimane di incertezza, Theo ha iniziato a mandare segnali chiari. Non solo attraverso le prestazioni in campo, ma anche con gesti simbolici come quello postato sui social dopo il derby vinto: “Ci vediamo a Roma. Forza Milan!”. Una frase semplice, ma potente, rivolta ai tifosi rossoneri in vista della finale di Coppa Italia. Un segnale inequivocabile di attaccamento alla maglia, che solo due mesi fa sembrava essere venuto meno.

Da febbraio a oggi, il mondo del terzino francese si è capovolto. Da bersaglio degli haters e protagonista di episodi controversi – come il rigore sbagliato, l’espulsione contro il Feyenoord e il clamoroso gesto di ribellione contro la Lazio – a punto fermo del progetto tattico e volto del nuovo corso rossonero.

Il nuovo Theo: merito di Conceição

La svolta è arrivata con l’inserimento del 3-4-3 firmato Sergio Conceição. Il modulo ha restituito libertà offensiva a Theo, protetto da una retroguardia a tre che gli consente di spingere con fiducia. A Udine ha segnato e festeggiato con l’orecchio teso verso il settore ospiti, ritrovando quel feeling con il tifo che sembrava perduto. Anche contro l’Inter e a Venezia, pur con minor presenza offensiva, ha offerto prestazioni solide in fase difensiva.

Non siamo ancora al totale riscatto dopo una stagione travagliata, ma il sentiero intrapreso è quello giusto. Conceição ha valorizzato il lato migliore di Theo, lasciandolo libero di esprimersi sulla fascia sinistra, dove il binomio tecnica-velocità torna a fare la differenza.

Una questione di cuore (e di famiglia)

Chi conosce bene Theo sa quanto sia legato a Milano, città in cui lui e la sua famiglia vivono serenamente. Al Milan, dal 2019, è stato titolare inamovibile, e anche nei momenti più difficili il suo posto non è mai stato realmente messo in discussione. Non è escluso che un top club europeo possa tentarlo, ma con un contratto in scadenza nel 2026 e una stagione non proprio impeccabile alle spalle, non sono molti i club pronti a fare un investimento pesante.

Da qui nasce l’attuale apertura al rinnovo, che potrebbe arrivare con una scadenza estesa fino al 2029 e un ingaggio ritoccato a 5 milioni netti a stagione. Un accordo verbale esiste già, come confermato anche da La Gazzetta dello Sport, ma la firma ufficiale resta in stand-by, in attesa di conoscere il nome del prossimo allenatore e di archiviare la finale di Coppa Italia.

Maignan, l’altro simbolo da blindare

La rinascita rossonera passa anche dai guanti di Mike Maignan. Dopo un inizio di stagione da dimenticare, con errori pesanti contro Cagliari, Como e Feyenoord, il portiere francese ha ritrovato la forma dei tempi migliori. Decisivo nella semifinale di Coppa Italia con una parata prodigiosa su De Vrij, Maignan è tornato a essere una garanzia per il Milan. E anche per lui si avvicina il momento del rinnovo.

Conceição gli ha affidato la fascia da capitano e la società lo considera un punto fermo dello spogliatoio. Anche in questo caso, la scadenza del contratto (2026) impone una riflessione imminente. A giugno, dopo la finale contro il Bologna, si tornerà al tavolo per discutere del prolungamento.

Il futuro rossonero passa dalle sue colonne

Il Milan del futuro, che ancora cerca un’identità definita a livello dirigenziale, non può prescindere dai suoi uomini simbolo. Theo Hernandez e Mike Maignan incarnano, ciascuno a modo proprio, il volto di una squadra che ha vissuto alti e bassi, ma che oggi sembra aver ritrovato un filo di continuità tecnica e mentale.

Blindare i suoi campioni non è solo una questione contrattuale: è una dichiarazione d’intenti. E se il finale di stagione regalerà un trofeo, il nuovo ciclo rossonero potrebbe partire proprio da lì: dal rinnovato entusiasmo dei suoi leader.

Tags AC Milan
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