Mentre il Milan si gioca le ultime carte della stagione — inclusa la finale di Coppa Italia contro il Bologna — in dirigenza si pianifica già il futuro. Tra i nomi che circolano per raccogliere l’eredità di Sergio Conceição, spicca con forza quello di Maurizio Sarri, libero dopo l’esperienza alla Lazio. Secondo quanto trapela dai media, l’ex tecnico di Napoli, Juventus e Chelsea è visto come il profilo ideale per guidare il nuovo corso rossonero.
Perché Sarri è il candidato ideale
L’eventuale arrivo di Sarri rappresenterebbe un cambio di filosofia per il Milan. Dopo aver puntato su tecnici stranieri, la società starebbe tornando su un progetto più “italiano”, con figure che conoscano a fondo la Serie A. Sarri, allenatore esperto, risponde perfettamente a questo identikit: profondo conoscitore del campionato, vincente, metodico e con una visione di gioco ben definita.
Già in passato il Milan aveva sondato il terreno per Sarri, in particolare a dicembre quando si valutava il futuro di Paulo Fonseca. All’epoca, non si concretizzò nulla anche per divergenze sulla durata del contratto. Ora però, con un progetto più ampio da costruire, le condizioni sembrano diverse.
Il “Sarrismo” e l’identità tattica
Il Milan targato Sarri potrebbe svilupparsi attorno al classico 4-3-3, modulo a lui più congeniale negli ultimi anni. La sua filosofia si basa su possesso palla, costruzione dal basso e pressing alto in fase offensiva. Punti chiave sono un portiere abile con i piedi (Mike Maignan sarebbe perfetto), terzini tecnici come Theo Hernandez, e un centrocampo dinamico con regia veloce e capacità di inserimento.
Lo stile di gioco sarriano, tuttavia, non è privo di rischi: richiede tempo per essere assimilato e può soffrire contro squadre che si difendono con un blocco basso.
La rosa attuale: chi può esaltarsi con Sarri
Nel possibile Milan di Sarri, molti giocatori dell’attuale rosa potrebbero trovare nuova linfa. Oltre a Maignan, il tecnico toscano potrebbe contare su:
- Reijnders come regista avanzato;
- Loftus-Cheek, già allenato al Chelsea, nel ruolo di incursore;
- Fofana a fare da schermo davanti alla difesa;
- Leao e Pulisic larghi nel tridente, con Gimenez punta centrale.
Giocatori come Jimenez, Gabbia e Theo sarebbero fondamentali nel sistema difensivo, mentre i giovani Zeroli, Bondo e Camarda si giocherebbero le loro chance. In sospeso il destino dei rientranti dai prestiti: Okafor, Adli, Saelemaekers, Sottil e Abraham.
L’assenza dalla Champions pesa sul bilancio

Uno dei principali motivi alla base della svolta tecnica è anche economico. La mancata qualificazione alla Champions League — dopo tre stagioni consecutive — è un colpo pesante sia per il morale che per i conti del club. La perdita stimata è di circa 60 milioni di euro, cifra che dovrà essere recuperata in parte attraverso altri canali, come l’Europa League e il player trading.
La speranza è che la Coppa Italia offra un paracadute sportivo ed economico. La Lazio, per esempio, ha incassato 23 milioni di euro raggiungendo i quarti di finale della seconda competizione UEFA.
Mercato e sostenibilità: un’estate di scelte decisive
Con minori entrate, il Milan sarà chiamato a scelte oculate sul mercato. Sarà necessario vendere chi non rientra nel progetto (Adli, Pobega, Bennacer, Kalulu, Colombo) e reinvestire su profili più adatti al gioco di Sarri. La Juventus è interessata a Kalulu per circa 14 milioni, mentre per altri profili si cercano acquirenti.
L’obiettivo sarà quello di costruire una rosa più funzionale, con meno margine d’errore e maggiore senso di appartenenza, caratteristiche fondamentali per dare solidità tecnica ed emotiva alla nuova stagione.
L’ipotesi Maurizio Sarri al Milan non è solo suggestiva ma coerente con la strategia del club: costruire un’identità forte, valorizzare il gioco e rialzarsi dopo una stagione deludente sul piano europeo. La palla, ora, passa alla dirigenza. Sarà la volta buona?