Milan, caccia al direttore sportivo: D’Amico in cima alla lista, ma l’Atalanta resiste
Tra dubbi su Paratici, contatti con Tare e riflessioni su Sarri, i rossoneri disegnano il futuro partendo dalla scrivania
Il Milan non molla la presa su Tony D’Amico. Nonostante la netta presa di posizione dell’Atalanta, che tramite il proprio amministratore delegato Luca Percassi ha ribadito che “D’Amico resterà all’Atalanta” con il compito di costruire una squadra competitiva, a Casa Milan si continua a lavorare sottotraccia per strappare il dirigente nerazzurro alla concorrenza. L’interesse del club rossonero, e in particolare dell’amministratore delegato Giorgio Furlani, resta altissimo: D’Amico è il primo nome sulla lista per il ruolo di nuovo direttore sportivo.
Rapporti distesi, ma nodo temporale
La trattativa, se così si può già chiamare, è sospesa nel tempo. L’Atalanta è ancora in piena corsa per la qualificazione alla prossima Champions League e non intende discutere il futuro del proprio DS fino a fine stagione. Tuttavia, il rapporto tra le due società è solido e improntato alla collaborazione: negli ultimi anni non sono mancate le operazioni di mercato congiunte, e questo apre alla possibilità concreta che un’intesa possa essere trovata, se non immediatamente, almeno nelle settimane successive alla chiusura del campionato.
Il piano B: Igli Tare in stand-by

Nel frattempo, il Milan ha tenuto in caldo altre opzioni. Tra queste Igli Tare, ex dirigente della Lazio, attualmente libero e quindi immediatamente tesserabile. Tare è stato incontrato da Furlani a metà aprile a Roma, ma il suo profilo, almeno per ora, non ha suscitato lo stesso entusiasmo. Le trattative si sono congelate, segno che a Milanello si attende un via libera per D’Amico prima di valutare alternative.
Il caso Paratici: un ritorno (quasi) sfumato

Più intricata è la vicenda legata a Fabio Paratici. L’ex dirigente della Juventus sembrava a un passo dal ritorno in Italia: dopo i primi colloqui a Londra con Cardinale e Ibrahimovic, e successivi approfondimenti con Furlani, si era arrivati a una bozza d’intesa. Poi lo stop, causato da diversi fattori. Il primo, di natura legale: Paratici è sospeso fino al 20 luglio per il caso plusvalenze e resta coinvolto nel procedimento legato all’inchiesta Prisma. Il secondo è legato ai dubbi di Furlani, mai del tutto convinto della scelta e più attratto dal profilo di D’Amico.
L’ultimo incontro tra Cardinale e Paratici, avvenuto a Pasquetta sul lago di Como, ha rappresentato più un commiato che un nuovo inizio. Oggi il dirigente è sempre più vicino a un ritorno al Tottenham, e per il Milan quella pista può considerarsi archiviata.
Dopo il DS, la scelta del tecnico: Sarri in pole con D’Amico
Chiuso il capitolo direttore sportivo (almeno sul piano operativo), sarà poi il momento di scegliere il nuovo allenatore. Sergio Conceiçao sembra destinato a salutare, anche in caso di trionfo in Coppa Italia. Ecco perché il profilo di Maurizio Sarri torna d’attualità. L’ex tecnico della Lazio era già stato sondato a dicembre dopo l’addio di Paulo Fonseca, ma aveva rifiutato un contratto di soli sei mesi. Ora, con un’offerta biennale, sarebbe pronto a dire sì. E la sua candidatura salirebbe ulteriormente di quota se a guidare il progetto sportivo fosse proprio Tony D’Amico, con cui ha ottimi rapporti.
Conclusioni: l’attesa è strategia
Il Milan ha scelto di prendersi il tempo necessario. La situazione è fluida ma tutt’altro che passiva. Furlani agisce nell’ombra, con D’Amico come obiettivo principale. La strada è tortuosa, ma chiara. Una volta sistemata la casella dirigenziale, il resto verrà da sé. E la stagione 2025/26 potrà davvero iniziare con basi nuove e ambiziose.