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Seeodorf richiama Maldini. La Gazzetta parla di “dietrofront” Milan

Il Milan è ancora alla ricerca di una direzione chiara per il proprio futuro sportivo. Alla vigilia di una delicata finale di Coppa Italia, in casa rossonera regna l’incertezza sul ruolo chiave del direttore sportivo, con diverse piste sfumate, smentite ufficiali e una clamorosa ipotesi: l’addio alla ricerca di un nuovo DS.

Nessun nome convince Furlani

Negli ultimi mesi, diversi profili sono stati accostati alla dirigenza milanista. Da Igli Tare, ex Lazio, a Giovanni Sartori, fino a Tony D’Amico, attualmente in forza all’Atalanta. Tuttavia, secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, nessuno ha realmente convinto l’amministratore delegato Giorgio Furlani. Tare sembrerebbe non soddisfare per la metodologia di lavoro, mentre D’Amico è vincolato da un contratto fino al 2027 con il club bergamasco, rendendo complesso qualsiasi tentativo di acquisizione.

L’ipotesi: avanti con l’attuale struttura

Di fronte a queste difficoltà, il Milan starebbe seriamente valutando l’idea di abbandonare la ricerca di un nuovo DS e proseguire con la struttura interna già esistente. Una possibilità che prenderebbe forma attraverso una riorganizzazione delle responsabilità: Furlani resterebbe alla guida esecutiva, mentre il mercato continuerebbe ad essere nelle mani di Geoffrey Moncada, già protagonista delle operazioni Pulisic e Reijnders. Zlatan Ibrahimovic, da parte sua, manterrebbe il ruolo di “super consulente” della proprietà RedBird.

D’Amico, le parole di Percassi chiudono (per ora)

Nonostante le continue voci sull’interesse rossonero per Tony D’Amico, l’amministratore delegato dell’Atalanta, Luca Percassi, ha spento le speculazioni in un evento al Gewiss Stadium dedicato al nuovo sponsor New Balance. “È un dirigente fondamentale per noi e avrà l’enorme compito di costruire un’Atalanta competitiva anche la prossima stagione. È contento di rimanere”, ha dichiarato, lasciando intendere che ogni discorso con il Milan sia destinato a rimanere lettera morta. E vista l’importanza che D’Amico avrà nella scelta del nuovo tecnico dopo l’addio di Gasperini, lasciare Bergamo per una situazione ancora incerta a Milano sembrerebbe un passo azzardato.

Maldini, il fantasma che aleggia a Milanello

Nel frattempo, una vecchia gloria continua a far parlare di sé. Clarence Seedorf, in un’intervista a La Repubblica, ha ribadito l’importanza di una figura come Paolo Maldini nel panorama calcistico italiano, invitando Milan o persino la Nazionale a riflettere su un possibile ritorno dell’ex capitano. “Incarna i veri valori dello sport”, ha detto l’olandese. Ma un ritorno a Milanello appare complicato, soprattutto alla luce dei contrasti con Gerry Cardinale e RedBird. Una strada più percorribile potrebbe invece portare Maldini verso la FIGC, dove il suo profilo sarebbe molto apprezzato.

Decisioni rimandate, ma qualcosa si muove

In attesa della fine della stagione, il Milan ha deciso di congelare ogni decisione definitiva per non compromettere la concentrazione della squadra sul campo. Tuttavia, i colloqui interni proseguono e lo scenario è tutt’altro che cristallizzato. Anche perché, nonostante le smentite, giornalisti autorevoli come Matteo Moretto non escludono completamente l’ipotesi di una nomina, mantenendo viva l’incertezza.

Il futuro dirigenziale del Milan, insomma, resta un cantiere aperto. Con la speranza, da parte dei tifosi, che tra smentite, frenate e nostalgie, alla fine si scelga una linea chiara e coerente per riportare stabilità e ambizione al progetto sportivo.

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