Secondo quanto riportato dall’edizione quotidiana del Corriere dello Sport, in vista della prossima stagione Milan e Juventus sarebbero pronte a fare la corte ad Antonio Conte.
Antonio Conte non è mai stato un personaggio banale. Dove arriva, si sente. Mette tutti in discussione, e – imponendosi – trasforma il disordine in organizzazione. Per questo motivo, nonostante il suo carattere spigoloso e le inevitabili rotture finali, i club continuano a cercarlo. Perché funziona, soprattutto dove c’è confusione. Non è un caso che il suo nome sia tornato prepotentemente sulla bocca di tutti, in particolare – secondo quanto riportato dal Corriere dello Sport – in casa Milan e Juventus, due squadre che, per motivi diversi, sembrano smarrite e in cerca di un nuovo punto di riferimento.
L’esperimento a Napoli
A Napoli, Conte ha dimostrato perché viene pagato più di chiunque altro in Serie A. Ha ereditato una squadra ferita e sfilacciata dopo lo scudetto di Spalletti, e l’ha riportata in vetta alla classifica, a pari punti con l’Inter a cinque giornate dalla fine. Un risultato che nessun altro, nelle stesse condizioni, avrebbe ottenuto.
Eppure, la tensione è palpabile. Nelle ultime conferenze stampa, il tecnico è apparso scontroso, quasi insofferente, accennando ai problemi interni e lasciando intendere che potrebbe persino rimettere in discussione il proprio futuro. È la sua solita parabola: arriva come salvatore, sistema tutto e poi si esaurisce il suo ciclo.
Il Milan e la voglia di disciplina
Il Milan, oggi, è un club dove regna la confusione. Troppe voci e poca chiarezza gestionale. È in questo contesto che il nome di Conte inizia a circolare con forza. Serve qualcuno che rimetta ordine, che imponga una linea e un’identità chiara. Serve qualcuno che possa alzare l’asticella. Chi meglio di lui? Conte al Milan significherebbe rivoluzione, ma anche ambizione. Sarebbe il primo passo per tornare a lottare stabilmente ai vertici, con quella mentalità vincente che oggi sembra mancare.
Juventus: smarrita e senza guida
Alla Juventus, il disastro portato dalla coppia Giuntoli-Motta ha fatto perdere ogni punto di riferimento. Si voleva costruire il calcio del futuro, si è finiti in un labirinto senza uscita. Conte, per la Juventus, sarebbe sì un ritorno al passato, ma con un necessario ritorno a rigore, disciplina e successi.
La società non sa da dove cominciare, ed è proprio in queste situazioni che Conte si esalta. Prende un club in crisi e lo ricostruisce dalle fondamenta, imponendo la sua visione totalizzante. Perché con lui non si tratta solo di campo, ma di un nuovo modo di vivere e gestire un’intera realtà sportiva.
Conte, l’uomo delle imprese
Lo chiamano, lo vogliono, lo cercano anche sapendo già come finirà. Perché con Conte c’è sempre un punto di rottura. Ma prima di quel momento, accadono cose importanti. E allora si accetta tutto, anche i suoi monologhi autocelebrativi e le sue dichiarazioni, come quando ha detto di essere andato a Napoli per fare un favore personale a De Laurentiis.
Ma forse è proprio questo il segreto del suo successo: crede in ogni progetto come fosse suo, e lo vive con un’intensità che pochi altri possono eguagliare. Chi lo prende, lo fa sapendo di aver acquistato un costruttore di vittorie. Uno che pretende tutto, ma restituisce molto di più. Come scrive il Corriere dello Sport, è vero, Conte non è simpatico a tutti, però funziona. E Milan e Juventus non possono fare finta di niente.