In casa Milan è ancora tutto in divenire sul fronte direttore sportivo. Dopo settimane di voci, incontri e ipotesi, il club rossonero non ha ancora trovato l’aggiunta al gruppo di lavoro. Se a metà marzo si sperava in una scelta rapida durante la sosta, oggi – a pochi giorni dalla Pasqua – siamo ancora fermi al palo, con più di un nome sul tavolo ma nessuna decisione definitiva. Secondo Tuttosport il nome preferito dal CEO Furlani è quello di Tony D’Amico.
Il nodo Tare: buon incontro, ma niente affondo
Sembrava potesse essere Igli Tare il prescelto per guidare l’area sportiva milanista. L’ex dirigente della Lazio ha incontrato nei giorni scorsi l’amministratore delegato Giorgio Furlani a Roma, in un summit che, secondo quanto riportato da Tuttosport, è stato valutato positivamente da entrambe le parti. Tare, libero dopo l’addio ai biancocelesti, rappresenta una figura esperta, con conoscenze internazionali e una certa libertà di manovra.
Eppure, qualcosa non ha convinto del tutto. Il Milan, infatti, ha deciso di mettere in stand-by anche questa candidatura, dopo che già quella di Fabio Paratici era sfumata – complice l’Inchiesta Prisma e le pressioni esterne che ne sono derivate. Due nomi accantonati, o quantomeno messi in pausa, che testimoniano l’incertezza che regna nella dirigenza rossonera.
Tony D’Amico: il preferito di Furlani, ma c’è un ostacolo
Il nuovo nome in cima alla lista sembra essere quello di Tony D’Amico, attuale direttore sportivo dell’Atalanta. Stimato per il lavoro svolto sia a Verona che a Bergamo, D’Amico è stato indicato da più fonti come il profilo più gradito a Furlani sin dall’inizio del processo di selezione. La partita di domenica a San Siro contro la Dea potrebbe essere l’occasione per un primo contatto diretto con la famiglia Percassi. L’obiettivo è di sondare la disponibilità del club nerazzurro.
Ma la trattativa non si preannuncia semplice: il dirigente ha un contratto in essere fino al 2027 ed è considerato centrale nel progetto dell’Atalanta, anche dopo l’ingresso nell’organigramma societario di John Murtough, ex Manchester United, come direttore dello sviluppo globale. Da Bergamo, infatti, filtrano segnali di fastidio per l’interesse rossonero, e non sarà facile ottenere il via libera.
Milan alla ricerca di chiarezza
Restano comunque in corsa due profili italiani: Giovanni Manna del Napoli e Giovanni Sartori del Bologna. Tuttavia, entrambi sembrano intenzionati a proseguire il loro percorso nei rispettivi club, almeno per il momento. Nessuno dei due ha aperto a un trasferimento, e la loro candidatura – pur valida – appare oggi più defilata rispetto a quella di D’Amico.
Il continuo cambio di direzione da parte del Milan, raccontato da Tuttosport, riflette l’importanza che la società attribuisce a questa nomina, ma anche una certa indecisione strategica. Giorgio Furlani vuole prendersi il tempo necessario per fare la scelta giusta, ma il rischio è che questa attesa possa diventare un freno alla programmazione sportiva, specie in vista del calciomercato estivo.
Se D’Amico è davvero il favorito, il weekend potrebbe diventare decisivo. Ma se l’Atalanta chiuderà le porte, il Milan dovrà necessariamente tornare a considerare Tare o ripescare un altro nome dalla lista. Una situazione ancora fluida, con una sola certezza: il tempo stringe, e in Via Aldo Rossi serve presto una guida sportiva chiara e definita.