Il Milan guarda avanti, ma non può permettersi di perdere di vista il presente. Mentre la stagione 2024-25 si avvia al suo epilogo tra incertezze e speranze, la dirigenza rossonera si muove con decisione su più fronti: quello societario, con la ricerca del nuovo direttore sportivo, e quello sportivo, con interrogativi cruciali legati alla salute di Mike Maignan e al rendimento di Santiago Giménez.
Tare in pole per il ruolo di DS: contatto con Furlani a Roma
Secondo quanto riportato da Gianluca Di Marzio, Giorgio Furlani si è recato a Roma per incontrare Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio, ora in cima alla lista dei candidati per il ruolo lasciato vacante in casa Milan. Dopo il tramonto dell’opzione Fabio Paratici, sfumata per una serie di motivi mai del tutto chiariti, il nome di Tare ha ripreso quota con forza.
L’albanese, 51 anni, è attualmente libero da contratti e potrebbe iniziare a lavorare fin da subito, un fattore non secondario vista l’urgenza di programmare un futuro che non può più essere rimandato. Durante i suoi 15 anni in biancoceleste, Tare ha costruito una reputazione solida, portando a Roma giocatori come Milinkovic-Savic, Immobile e Luis Alberto. Sei trofei conquistati con la Lazio sotto la guida di Claudio Lotito, in un contesto presidenziale tutt’altro che semplice, ne certificano la competenza e la capacità gestionale.
L’incontro tenutosi in settimana non ha ancora sancito l’inizio del matrimonio tra il dirigente e il Milan ma rappresenta un primo passo concreto che dovrebbe ultimarsi nel corso di questo mese.
Non solo Tare. La questione Maignan: tra ottimismo e prudenza
Nel frattempo, a tenere banco in casa rossonera c’è la situazione legata a Mike Maignan. Il portiere francese è stato protagonista di un brutto scontro durante la vittoria contro l’Udinese, che lo ha visto crollare a terra privo di sensi dopo un impatto con il compagno Alex Jimenez. Il trauma cranico subito ha costretto l’estremo difensore a passare una notte in osservazione all’ospedale di Udine.
Gli esami clinici effettuati hanno fortunatamente escluso complicazioni, ma il regolamento prevede almeno una settimana di riposo assoluto. La domanda ora è se questa settimana decorra dal momento dell’infortunio (venerdì) o dalla dimissione dall’ospedale. In ogni caso, una nuova scansione è prevista per il tardo pomeriggio di oggi, che sarà determinante per capire se Maignan potrà essere tra i convocati per la sfida di domenica contro l’Atalanta.
Il tecnico Sergio Conceicao non intende correre rischi, consapevole del ruolo centrale del portiere nel suo impianto di gioco. Il derby del 23 aprile incombe, e il Milan non può permettersi di perdere un altro tassello fondamentale.
“El Bebote” sotto osservazione: prove di riscatto per Giménez
Tra le note stonate del periodo c’è anche il rendimento di Santiago Giménez. L’ex attaccante del Feyenoord non segna in Serie A dal 15 febbraio, e nelle ultime otto partite è rimasto a secco. In tre delle ultime quattro gare, incluso il derby di Coppa Italia, è partito dalla panchina, mentre ha saltato la vittoria sull’Udinese per infortunio.
Il messicano dovrebbe tornare ad allenarsi in gruppo già da oggi, ma le prossime due sfide contro Atalanta e Inter rappresentano una sorta di bivio per il suo percorso rossonero. L’adattamento dall’Eredivisie alla Serie A si sta rivelando più complicato del previsto, e la pazienza dell’ambiente inizia a esaurirsi. Saranno due gare decisive per capire se “El Bebote” potrà davvero essere l’attaccante su cui costruire il futuro.
Conclusioni: tra campo e scrivanie, il Milan è atteso alla svolta
Il Milan è in un momento di transizione complesso, dove ogni mossa può fare la differenza. La possibile nomina di Tare potrebbe garantire una leadership tecnica forte e immediata, mentre la gestione di casi delicati come Maignan e Giménez richiede lucidità e attenzione. Le prossime settimane saranno decisive, sia per chi indossa la maglia in campo, sia per chi lavora dietro le quinte a costruire il Milan di domani.
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