Il Milan è pronto a cambiare pelle e, come spesso accade nei momenti decisivi, guarda al passato per costruire il futuro. La figura di Massimiliano Allegri, che ha già guidato i rossoneri tra il 2010 e il 2014 portando a casa uno Scudetto e una Supercoppa Italiana, sta tornando prepotentemente d’attualità. L’ex tecnico della Juventus è oggi uno dei candidati principali per sedersi sulla panchina di San Siro nella prossima stagione, con buone possibilità di spuntarla.
Allegri e Tare, un’accoppiata possibile
Secondo quanto riportato da Calciomercato.com, il Milan è atteso nei prossimi giorni a un incontro chiave tra l’amministratore delegato Giorgio Furlani e Igli Tare, ex direttore sportivo della Lazio. L’appuntamento non è solo formale: potrebbe infatti segnare l’inizio di una nuova fase per la società rossonera, pronta a rinnovarsi a partire proprio dalla dirigenza. Ed è significativo che Tare abbia sempre nutrito una profonda stima nei confronti di Allegri, che considera tra i migliori allenatori italiani insieme ad Antonio Conte.
Conceiçao ai saluti: Allegri in pole
È ormai chiaro che Sergio Conceiçao, nonostante la possibilità di concludere la stagione con la vittoria della Coppa Italia, non sarà confermato. Le riflessioni del Milan puntano verso un profilo esperto, con conoscenza approfondita del calcio italiano e in grado di lavorare su una rosa giovane senza doverla rivoluzionare. In questo contesto, il nome di Allegri sembra combaciare perfettamente con le ambizioni del club.
L’ex tecnico bianconero è reduce da un’annata di pausa, durante la quale ha rifiutato diverse proposte dall’estero, compresi ricchi contratti dalla Saudi Pro League — tra i quali quello dell’Al-Ahli, dove gioca anche l’ex rossonero Franck Kessie. Un corteggiamento che non ha trovato sponda: Allegri vuole rimanere in Serie A e ritrovare motivazioni in un progetto che conosce e che sente vicino.
Un ritorno che avrebbe senso
Allegri ha lasciato la Juventus al termine di una seconda avventura meno brillante della prima, culminata con la vittoria della Coppa Italia nella scorsa stagione, ma segnata da molte difficoltà. Tuttavia, il tecnico toscano ha dimostrato di saper valorizzare i giovani — una dote che tornerebbe particolarmente utile a un Milan che vuole puntare su forze fresche, senza però rinunciare all’ambizione.
Il suo ritorno dovrebbe però essere sostenibile economicamente: l’ultimo contratto di Allegri con la Juve prevedeva 7 milioni di euro netti a stagione più bonus, cifra che il Milan difficilmente potrebbe accollarsi. Toccherà a Tare riuscire ad ottenere una riduzione dell’ingaggio e poggiare le basi di un progetto tecnico solido e condiviso.
La concorrenza: da Sarri a Italiano

Oltre ad Allegri, restano in lizza altri allenatori di esperienza e profilo nazionale: Vincenzo Italiano, Maurizio Sarri e Gian Piero Gasperini. Si tratta di tecnici con grande esperienza pregressa in Serie A, a sottolineare come la sensazione sia che il Milan non voglia più percorrere strade “esotiche” o rischiose come quelle tentate con Fonseca e Conceiçao.
Tutti e tre gli allenatori pretenderebbero un ingaggio più basso rispetto ad Allegri ma, tra loro, solo Sarri è attualmente libero, per Gasperini e Italiano il Milan dovrebbe prima trovare l’intesa rispettivamente con Bologna e Atalanta per poterli assumere.
Proprio per questo motivo Maurizio Sarri è ad oggi il nome più solido alle spalle di Massimiliano Allegri. Igli Tare infatti ha già lavorato con l’ex Napoli nei suoi ultimi anni alla Lazio raggiungendo un insperato secondo posto in campionato.
Il fascino della seconda volta
Il Milan di oggi non è poi così distante da quello lasciato da Allegri nel 2014. Cambiano i nomi, cambiano i moduli, ma resta intatta la necessità di equilibrio, gestione e mentalità vincente. E in questo, il livornese è maestro. Se le condizioni si incastreranno, il ritorno di Allegri potrebbe essere non solo un’operazione nostalgica, ma una scelta strategica per dare stabilità e ambizione al nuovo ciclo rossonero.
Le prossime settimane saranno decisive. Ma il vento, a Milanello, sembra già spirare in una direzione precisa: verso un ritorno che avrebbe tutto il sapore della rivincita.
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