Con sole sette partite rimaste in campionato e un futuro europeo sempre più lontano, il Milan si prepara alla trasferta di Udine con l’obbligo morale di chiudere in bellezza una stagione deludente. La sfida contro l’Udinese allo Stadio Friuli è molto più di una semplice tappa di fine campionato: è un crocevia per l’onore, per la tifoseria e forse anche per il destino di Sergio Conceicao sulla panchina rossonera.
Un presente complicato, un futuro incerto
Il Milan arriva alla quarantaduesima trasferta stagionale con il morale sotto i tacchi e la classifica impietosa: nono posto in Serie A e otto punti da recuperare per un’eventuale qualificazione in Europa League. Le possibilità di evitare una stagione 2025-26 senza competizioni europee sono ridotte al minimo, ma la squadra ha ancora l’opportunità di lasciare un segno nella semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter e, soprattutto, evitare di eguagliare o peggiorare il disastroso nono posto del 2014-15.
Conceicao cerca risposte, ma il tempo stringe
Il tecnico portoghese ha parlato in conferenza con tono lucido e diretto: “Dobbiamo capire che le partite si vincono dal primo all’ultimo minuto.” L’allenatore ha elogiato la settimana di allenamenti a Milanello, sottolineando la buona risposta del gruppo, ma ha anche ammesso che i recenti problemi fisici – come le assenze di Walker, Loftus-Cheek, Emerson Royal e Gimenez – complicano le rotazioni.
Con ogni probabilità, Conceicao lascerà il club al termine della stagione. Non è riuscito a imprimere la svolta sperata, e all’orizzonte si profila l’ennesima rivoluzione tecnica e dirigenziale. Ma il suo obiettivo rimane uno: dare dignità alle ultime partite e dimostrare di avere ancora un gruppo con spirito.
La probabile formazione: spazio ad Abraham, fiducia a Reijnders
Il modulo scelto sarà con ogni probabilità un 4-2-3-1. In porta ci sarà Mike Maignan, tornato al centro dell’attenzione anche per le tensioni legate allo striscione anti-razzista dell’anno scorso, ripreso dalla Curva Nord dell’Udinese. Davanti a lui, la difesa sarà composta da Jimenez, Gabbia, Thiaw e Theo Hernandez.
A centrocampo, con Fofana e Bondo a formare la coppia davanti alla difesa, Reijnders sarà libero di agire più avanzato, tra le linee. Il trio offensivo a supporto della punta vedrà Pulisic e Leao sulle fasce, con Abraham preferito a Jovic come riferimento centrale, forte delle sue due reti consecutive.
Cambi da gestire, giovani da valorizzare
Con i titolari contati e l’Europa quasi irraggiungibile, Conceicao potrebbe anche optare per dare spazio a chi ha avuto meno minuti ma può rappresentare una risorsa. Samuel Chukwueze ha bisogno di ritrovare ritmo e fiducia, mentre Bartesaghi potrebbe rappresentare una valida alternativa a sinistra. Riccardo Sottil, infine, merita una chance dall’inizio al posto di un Joao Felix mai realmente esploso.
Udinese-Milan: più di una semplice trasferta
Contro un’Udinese organizzata e fisica, allenata da Kosta Runjaic, i rossoneri non potranno permettersi cali di concentrazione. Lo stesso Runjaic ha definito il Milan “forte ma imprevedibile”, evidenziandone gli alti e bassi. I friulani vorranno approfittare dell’instabilità rossonera per raccogliere punti preziosi in chiave salvezza, ma il Milan ha il dovere di rispondere con orgoglio.
Ultima chiamata per la dignità
Nonostante un contesto deprimente e un futuro da riscrivere, il Milan ha ancora la possibilità di evitare il peggio. Le prossime partite non saranno solo un banco di prova tecnico-tattico, ma una questione di identità. Per i tifosi, per la maglia, per la storia. A partire da Udine.
Perché, come ha detto Conceicao, “Dobbiamo conquistare tre punti importanti a Udine. Non guardiamo troppo avanti. Guardiamo al domani.” E il domani, per il Milan, comincia venerdì sera.
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