Sembrava tutto fatto, o quasi. Fabio Paratici, ex direttore sportivo della Juventus e figura centrale nella costruzione dell’era vincente bianconera insieme a Giuseppe Marotta, era a un passo dal diventare il nuovo dirigente del Milan. E invece, quando le firme sembravano imminenti, la trattativa si è improvvisamente arenata. Un arresto che ha alimentato voci, ipotesi e sospetti. Ma tra chi nega ogni coinvolgimento e chi getta acqua sul fuoco, resta una certezza: Paratici non vestirà rossonero. Almeno per ora.
Lo stop improvviso: tra operatività limitata e pressioni esterne
Il Milan era ben consapevole delle limitazioni operative di Paratici, la cui squalifica FIFA – valida fino a luglio 2025 – lo rende di fatto inabile a operare in prima persona. Tuttavia, secondo indiscrezioni, la dirigenza rossonera avrebbe inizialmente ritenuto la questione gestibile. La svolta negativa sarebbe arrivata dopo una più attenta valutazione dell’impatto pratico della sanzione, unita a presunte pressioni da parte della FIGC. Giorgio Furlani, amministratore delegato del club, avrebbe così optato per una brusca frenata, nonostante le voci di un accordo verbale già raggiunto con l’ex bianconero.
Marotta: “Una leggenda metropolitana milanese”
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato il sospetto – circolato negli ambienti calcistici milanesi – che l’attuale presidente dell’Inter, Giuseppe Marotta, potesse aver avuto un ruolo nell’ostacolare l’approdo di Paratici al Milan. Un’ipotesi smentita con decisione dallo stesso Marotta durante un evento organizzato da Il Foglio a San Siro.
“È un’altra leggenda metropolitana milanese – ha dichiarato – Come puoi immaginare che io abbia potuto influenzare il proprietario, il presidente o l’amministratore delegato del Milan? Sono tutte persone competenti, non aspettano i miei suggerimenti.” Marotta ha persino rilanciato con una battuta pungente: “Se Paratici diventasse direttore sportivo del Milan sarei ancora più contento, mi darebbe ulteriori stimoli e sarei ancora più incazzato.”
Gravina: “Nessuna pressione, Paratici può essere ingaggiato”

Anche il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, ha sentito il bisogno di intervenire per smentire ogni forma di ingerenza. Intervistato durante il Social Football Summit, ha affermato: “Assolutamente no. Il Milan o chiunque altro può ingaggiare Paratici. È vero che non può operare fino a luglio 2025, ma non esiste una norma che ne impedisca l’ingaggio.” Un chiarimento formale, ma che non cancella l’impressione di una vicenda sfuggita di mano e inquinata da troppi retroscena.
L’ombra dell’era Juve e le incognite future
L’intreccio tra Marotta e Paratici, risalente ai nove anni consecutivi di trionfi juventini, aleggia ancora oggi nel panorama dirigenziale del calcio italiano. Dopo essersi separati, i risultati dell’ex Chief Football Officer non sono stati altrettanto brillanti, tanto in Inghilterra con il Tottenham quanto nella sua ultima parentesi dirigenziale. L’eventuale approdo al Milan sarebbe stato un banco di prova importante, forse definitivo. Ma per ora, resta solo un’opportunità sfumata e un dossier chiuso (o solo sospeso?) in casa rossonera.
Nel frattempo, il Milan continua la ricerca del suo prossimo uomo mercato. E Paratici, almeno fino al 2025, dovrà rimanere spettatore interessato.
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