Il Milan accelera nella caccia al nuovo direttore sportivo. Dopo settimane di valutazioni, la rosa dei candidati si è ristretta a tre nomi, tutti con profili molto diversi ma accomunati da una visione moderna e internazionale del calcio. L’esclusione di Tony D’Amico, blindato dall’Atalanta e dalla famiglia Percassi, ha ridotto le opzioni, ma ha anche reso più chiara la direzione che il club di via Aldo Rossi vuole intraprendere: puntare su un progetto solido, sostenibile e sempre più “italiano”.
Tare, l’esperto delle plusvalenze
Igli Tare è il candidato più libero – in tutti i sensi. L’ex dirigente della Lazio, reduce da 15 anni in biancoceleste, è attualmente senza contratto e potrebbe insediarsi a Casa Milan già domani. Il suo curriculum parla da solo: sei trofei con la Lazio, una rete di osservatori ramificata in tutta Europa e un fiuto eccezionale per i talenti da valorizzare. Il caso Milinkovic-Savic è emblematico: acquistato per 10 milioni dal Gent, rivenduto all’Al Hilal per 40, dopo 341 presenze e 69 gol.
Sotto la sua gestione sono esplosi anche Ciro Immobile, diventato miglior marcatore della storia del club, e Luis Alberto, ribattezzato “il mago” per la sua visione di gioco. Tare ha sempre saputo come farsi sentire nello spogliatoio e vanta ottimi rapporti con allenatori di personalità come Massimiliano Allegri – oggi libero – e Antonio Conte, ora al Napoli.
Giovanni Manna, il talento nascosto
Tra i tre candidati, Giovanni Manna è sicuramente il più giovane e meno esperto in Serie A, ma ha già dimostrato qualità fuori dal comune. Dopo aver mosso i primi passi al Lugano, ha fatto un percorso fulmineo alla Juventus, prima nel settore giovanile, poi con l’Under 23, contribuendo alla crescita di talenti come Soulé, Yildiz, Miretti e Iling-Junior.
La sua attuale avventura al Napoli lo ha visto protagonista di scelte coraggiose: ha chiuso l’affare McTominay con il Manchester United e ha strappato Neres al Benfica, entrambi elementi chiave nella stagione partenopea. Manna ha un ottimo rapporto con Antonio Conte e potrebbe seguirlo anche in rossonero, portando con sé una nuova ondata di giovani promesse.
Sartori, il maestro delle intuizioni
Più complicato da convincere, ma senza dubbio uno dei più affermati nel panorama italiano, Giovanni Sartori ha appena rinnovato con il Bologna fino al 2027. Il suo fiuto per i talenti è leggendario: basti pensare a Riccardo Calafiori, acquistato dal Basilea e rivenduto all’Arsenal dopo appena un anno, o a Joshua Zirkzee, esploso sotto la sua guida e oggi al Manchester United.
Il Bologna attuale porta la sua firma con acquisti come Ferguson, Beukema e Ndoye. Ma Sartori ha lasciato il segno anche all’Atalanta (Kulusevski, Gosens, Kessie) e al Chievo, dove lanciò giocatori come Amauri, Barzagli e Perrotta. È molto legato a Vincenzo Italiano, attuale tecnico del Bologna: un suo eventuale arrivo potrebbe portare anche all’approdo del tecnico rosanero sulla panchina del Diavolo.
Verso un Milan sempre più italiano

Qualunque sarà il nome scelto per il ruolo di DS, la nuova linea del Milan è chiara: creare un’identità più italiana. In questa direzione si inseriscono i piani per un mercato estivo che punti a costruire un nucleo tricolore. I primi mattoni ci sono già: Matteo Gabbia, Francesco Camarda e altri giovani cresciuti a Milanello. Ma l’obiettivo è aggiungere elementi di valore ed esperienza.
Il sogno, forse utopico ma indicativo, resta Sandro Tonali. Nonostante il trasferimento al Newcastle nel 2023, il legame tra il centrocampista e il Milan è ancora forte. Un ritorno non è da escludere, anche se il costo rappresenta un ostacolo significativo. Più accessibili (ma non meno costosi) sono i nomi di Samuele Ricci del Torino e Federico Chiesa, in cerca di rilancio dopo un’annata deludente al Liverpool.
In attacco piace Lorenzo Lucca, 12 gol stagionali con l’Udinese, mentre in difesa gli occhi sono su Pietro Comuzzo (Fiorentina), Diego Coppola (Verona) e Destiny Udogie, che potrebbe lasciare il Tottenham per tornare in Serie A.
Lunedì la ripartenza
Dopo lo stallo delle scorse settimane, lunedì dovrebbe riprendere l’iter per la scelta del nuovo direttore sportivo. Fabio Paratici si è defilato, e ora resta da decidere chi tra Tare, Manna e Sartori sarà chiamato a costruire il Milan del futuro. Un futuro che parla sempre più italiano.
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