Il ritorno di fiamma tra Igli Tare e il club rossonero sembra più concreto che mai, complice il dietrofront su Fabio Paratici. Tutti i segnali puntano verso l’ex dirigente della Lazio, con Furlani chiamato ora alla scelta finale.
Tare-Milan: un legame lungo sei anni
Non è la prima volta che Igli Tare viene accostato al Milan. Già nel giugno 2019, l’allora direttore sportivo della Lazio fu vicino a vestire i colori rossoneri, dopo un lungo incontro con Paolo Maldini durato ben otto ore. All’epoca, però, Claudio Lotito si mise di traverso, bloccando ogni tentativo di strappare l’albanese ai biancocelesti. Un’operazione che sembrava scritta, ma che non si concretizzò mai.
Oggi, a distanza di sei anni, le condizioni sembrano essere cambiate. Lotito non rappresenta più un ostacolo e, anzi, non c’è nessuno che potrebbe impedire a Tare di prendere il timone dell’area sportiva rossonera.
La svolta dopo il caso Paratici

La candidatura di Tare è tornata in auge con prepotenza dopo il clamoroso stop all’arrivo di Fabio Paratici. L’ex direttore sportivo della Juventus sembrava ormai destinato a sbarcare a Milanello, con un contratto pronto e solo pochi dettagli da limare. Tuttavia, la settimana scorsa il club ha operato una brusca inversione a U, spinto da nuove informazioni emerse sulla situazione disciplinare del dirigente.
La squalifica di Paratici, legata agli scandali sportivi che lo hanno coinvolto, resta un nodo centrale. Nonostante la sanzione scada il prossimo 20 luglio, la pressione — anche a livello federale — ha spinto il Milan a frenare bruscamente. Lo ha confermato anche Ivan Zazzaroni, direttore del Corriere dello Sport: “Paratici aveva il contratto in mano. Ma c’è stata forte pressione. Non può lavorare in Italia. Perché? Non si capisce chiaramente”.
Tare, il profilo giusto per i rossoneri
Tare, a questo punto, torna prepotentemente in corsa. Il suo curriculum è in linea con ciò che il Milan cerca per il futuro: esperienza consolidata nel calcio italiano, capacità di scoprire talenti e una visione internazionale. La sua lunga militanza alla Lazio ha lasciato il segno, e in un momento di transizione come quello che il club rossonero sta vivendo, il suo nome offre garanzie.
Ha già incontrato Gerry Cardinale, patron di RedBird, e Zlatan Ibrahimovic, nuovo uomo-immagine del progetto tecnico. Il prossimo passaggio sarà l’approvazione definitiva di Giorgio Furlani, oggi uomo chiave nella dirigenza rossonera. I contatti telefonici ci sono già stati. Ora si attende un incontro faccia a faccia.
Milan, un futuro ancora da scrivere
La stagione del Milan è stata tutt’altro che lineare. I colpi di scena, tanto in campo quanto fuori, non sono mancati. La vicenda legata a Paratici è solo l’ultimo esempio di una gestione complessa e in continuo movimento. Ma ora serve chiarezza. Il club ha bisogno di una figura forte, competente e libera da ombre. E in questo senso, Igli Tare rappresenta più di un semplice nome.
Il Milan deve decidere se voltare pagina o tornare su una strada già tracciata anni fa. A differenza del 2019, oggi nessuno può mettersi di mezzo. E se davvero sarà Tare, sarà anche la chiusura perfetta di un cerchio aperto troppo tempo fa.
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