Milan, estate di rivoluzione: Maignan e Theo verso l’addio? Il club al bivio tra rifondazione e sacrifici eccellenti
Il Milan si prepara ad affrontare un’estate bollente, tra bilanci da sistemare, nuovi innesti da programmare e due dei suoi uomini simbolo che potrebbero lasciare San Siro. La stagione 2024-25, fin qui fallimentare, ha messo in discussione certezze che sembravano intoccabili: Mike Maignan e Theo Hernandez sono improvvisamente diventati volti dell’incertezza. Il futuro dei due francesi, legati al club fino a giugno 2026, è tutt’altro che definito.
Maignan, rinnovo ancora in sospeso: Chelsea e Aston Villa alla finestra
Per Mike Maignan il discorso è complesso ma meno teso. Le prestazioni altalenanti a inizio stagione avevano fatto sorgere qualche dubbio, ma nelle ultime settimane il portiere è tornato a livelli da “Magic Mike”, convincendo tutti delle sue qualità. C’è da tempo un accordo verbale per il rinnovo fino al 2029 con stipendio aumentato a 5 milioni netti, ma la firma ancora non è arrivata.
Le sue parole dopo la gara con la Fiorentina, ai microfoni di Sky, hanno lasciato aperto ogni scenario: “Mi trovo bene al Milan, do tutto per questa maglia ogni giorno. Poi, in questo momento, a dire il vero, non so se… In realtà, lo so. Ma non voglio parlare del mio contratto in questo momento”. Un messaggio criptico che non esclude nulla. Intanto Chelsea e Aston Villa hanno già chiesto informazioni, pronte a inserirsi se le trattative si dovessero arenare.
Theo Hernandez, l’addio sembra inevitabile: Bayern e Como in agguato
Diverso e più teso il caso di Theo Hernandez. Il terzino sinistro ha chiesto un raddoppio dell’attuale ingaggio da 4 milioni netti, ma la dirigenza ha rifiutato. Il suo agente, Manuel Garcia Quilón, aveva espresso la volontà del giocatore di rimanere, ma senza un accordo l’estate potrebbe essere il momento dell’addio.
Già a dicembre, la dirigenza aveva tracciato la linea: nessuno partirà gratis. Con il contratto in scadenza nel 2026, il Milan è pronto a cederlo se non dovesse arrivare il rinnovo. Le sue recenti prestazioni, poco brillanti, hanno ridotto il valore di mercato: dai 60 milioni stimati nel 2022 si potrebbe scendere a una cifra intorno ai 30 milioni. Il Como ha già provato a offrire 40 milioni a gennaio, ma il giocatore non era convinto.
Rivoluzione tecnica: chi parte e chi può arrivare

La mancata qualificazione alla prossima Champions League rischia di avere effetti pesantissimi sul mercato. Con meno introiti garantiti, il Milan è costretto a vendere per finanziare la rifondazione. Il nuovo direttore sportivo – che ancora non è stato nominato – dovrà lavorare gomito a gomito con Moncada, Furlani e Ibrahimović per rifondare la rosa.
Fikayo Tomori è un altro nome caldo: la Juventus lo aveva cercato a gennaio con un’offerta da 30 milioni, bonus inclusi. In estate, l’addio è quasi certo. Anche Yunus Musah medita l’addio dopo un’annata complicata, così come Samuel Chukwueze, Loftus-Cheek ed Emerson Royal, tutti con pochi minuti e rendimento deludente.
Leao e Pavlovic restano osservati speciali: il Milan è pronto ad ascoltare eventuali offerte, anche per Maignan, se il portiere non dovesse rinnovare.
Prestiti, riscatti e ritorni improbabili
Ci sono poi le situazioni legate ai giocatori in prestito. La Juventus sembra orientata a riscattare Pierre Kalulu per 14 milioni, garantendo una plusvalenza. Il Marsiglia potrebbe fare lo stesso con Ismael Bennacer.
Più complesse le situazioni di Okafor, Adli, Pobega e Colombo: anche in caso di ritorno, sarà difficile rivederli protagonisti in rossonero. Alexis Saelemaekers è invece molto apprezzato dalla Roma, che lo vorrebbe tenere. Il Milan potrebbe cederlo a titolo definitivo se non arrivassero contropartite adeguate come Tammy Abraham o Lorenzo Pellegrini.
Conclusioni: Milan davanti al bivio, tra sogni europei e necessità economiche
Il Milan si trova davanti a un bivio: trattenere i suoi simboli o cederli per finanziare un nuovo corso. Maignan e Theo sono due facce di una stessa medaglia, che riflette il momento più incerto del club rossonero. Con l’estate alle porte, sarà fondamentale capire quale sarà la direzione scelta dalla dirigenza, e soprattutto se il nuovo progetto tecnico sarà in grado di restituire ambizione e competitività a una squadra che sembra aver smarrito la propria identità.
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