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Milan, caccia al nuovo ds: sono quattro i possibili candidati

Dopo il naufragio della trattativa con Fabio Paratici, il Milan riparte da zero nella ricerca del nuovo direttore sportivo. Furlani sceglie la calma e punta tutto sulla competenza. In corsa D’Amico, Sartori, Manna e Tare.

Fine della pista Paratici: il Milan cambia strategia

Il Milan ha deciso: niente Fabio Paratici. L’accordo verbale con l’ex dirigente della Juventus sembrava cosa fatta, ma le vicende giudiziarie legate all’inchiesta Prisma e i vincoli operativi fino a luglio hanno convinto la dirigenza a voltare pagina. Una scelta che apre ufficialmente una nuova fase nella costruzione del Milan del futuro, con Giorgio Furlani pronto a guidare il processo di selezione del nuovo direttore sportivo.

“L’importante è scegliere la persona giusta, piuttosto che concentrarsi sul tempismo”, ha dichiarato il CEO rossonero prima della sfida con la Fiorentina. Un segnale chiaro: non ci saranno forzature né decisioni affrettate.

Il profilo ideale: italiano, esperto e collaborativo

La missione è ambiziosa: trovare un direttore sportivo competente, profondo conoscitore della Serie A e capace di lavorare all’interno di un gruppo dirigenziale già rodato. Dopo due stagioni senza una figura tradizionale nel ruolo, il Milan punta ora a un ritorno a una struttura più consolidata, pur mantenendo una gestione collegiale delle decisioni.

Furlani ha chiarito che sarà premiata la conoscenza del contesto italiano, escludendo profili troppo “internazionali” o inesperti del campionato. L’obiettivo minimo per la prossima stagione è il ritorno in Champions League, dopo un’annata che rischia di chiudersi senza Europa, come non accadeva dal 2019-20.

I quattro candidati: analisi e ostacoli

In questo scenario si fanno quattro nomi, ciascuno con punti di forza e criticità.

Tony D’Amico è probabilmente il profilo che più intriga la dirigenza. Attualmente legato all’Atalanta, gode della stima di Furlani, ma è sotto contratto e non sembra destinato a muoversi a breve. “Sono solo voci”, ha dichiarato D’Amico a Sky, senza chiudere del tutto la porta ma confermando l’esistenza di ostacoli contrattuali.

Giovanni Sartori, artefice del miracolo Bologna, è un dirigente esperto e apprezzato, ma anche lui è sotto contratto e difficilmente sarà liberato prima della fine della stagione. Lo stesso vale per Giovanni Manna, ora al Napoli dopo il passaggio dalla Juventus. Convincere De Laurentiis a lasciarlo andare non sarà facile, soprattutto in un momento in cui il club partenopeo è in fase di rilancio.

Igli Tare rappresenta l’outsider di lusso. Senza contratto, l’ex direttore sportivo della Lazio ha già avuto colloqui esplorativi con Gerry Cardinale e Zlatan Ibrahimovic. Conosce bene la Serie A, ha gestito per anni una realtà difficile come quella biancoceleste e vede il Milan come una grande opportunità. La sua candidatura è forte, e un incontro diretto con Furlani nei prossimi giorni potrebbe rivelarsi decisivo.

Tempistiche e scenari futuri

La dirigenza rossonera non si è imposta una scadenza precisa, anche se entro Pasqua potrebbero emergere sviluppi più concreti. La priorità è non destabilizzare club ancora in piena corsa per obiettivi stagionali, come Atalanta, Napoli e Bologna. È anche per questo che Furlani, sfumato Paratici, ha scelto di seguire l’evoluzione della situazione con pazienza.

Il prossimo direttore sportivo del Milan dovrà essere molto più di un uomo-mercato: sarà il riferimento operativo di un club che vuole tornare a vincere, partendo da basi solide e da una visione condivisa. La caccia è aperta. E la rivoluzione, forse, è appena iniziata.

Tags AC Milan
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