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Paratici-Milan, l’affare sfuma: i rossoneri ora ripartono da zero

Sembrava tutto fatto per l’approdo di Fabio Paratici al Milan nel ruolo di direttore sportivo, ma nelle ultime ore la trattativa ha subito un brusco stop. Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il club rossonero avrebbe deciso di interrompere le negoziazioni a causa di problematiche legate alla squalifica che ancora pende sul dirigente italiano. Un colpo di scena che riapre i giochi e costringe la dirigenza del Diavolo a ripensare il proprio assetto per la prossima stagione.

Le motivazioni della rottura

La possibilità di ingaggiare Paratici era stata valutata con grande attenzione dal Milan, ma il problema della squalifica ha rappresentato un ostacolo più grande del previsto. Sebbene fosse noto fin dall’inizio, l’effettivo impatto dell’inibizione è risultato essere più serio di quanto immaginato. Il dirigente non sarebbe potuto entrare pienamente in carica prima di fine luglio, un ritardo inaccettabile per un club che deve pianificare il mercato e scegliere il nuovo allenatore in tempi brevi.

L’eventuale arrivo di Paratici aveva sollevato numerosi interrogativi, più che sulle sue competenze, sulla strategia complessiva del Milan. Il dirigente è stato un grande artefice della Juventus vincente, con una lunga serie di successi in Serie A e sul mercato. Tuttavia, il contesto in cui operava era molto diverso da quello attuale dei rossoneri. Alla Juventus, Paratici ha potuto contare su investimenti importanti, mentre al Tottenham ha avuto esperienze altalenanti, con qualche delusione sul piano tecnico e gestionale. Il Milan, con una politica finanziaria più rigorosa, avrebbe potuto davvero supportare le sue idee di mercato?

Senza Paratici come cambia il futuro della panchina

Uno dei primi compiti del nuovo direttore sportivo sarebbe stato quello di individuare il prossimo allenatore del Milan. Se la scelta fosse ricaduta su tecnici affermati come Massimiliano Allegri o Antonio Conte, il progetto avrebbe assunto una chiara impronta vincente. Al contrario, un profilo emergente come Roberto De Zerbi o Vincenzo Italiano avrebbe fatto pensare a un percorso di crescita più graduale, per cui forse Paratici non sarebbe stato il profilo ideale.

I possibili sostituti: D’Amico e Tare in corsa

Con Paratici fuori dai giochi, il Milan deve ora valutare altre opzioni. I nomi più accreditati, secondo i rumors, sono Tony D’Amico e Igli Tare. Quest’ultimo, ex DS della Lazio, ha dimostrato grandi capacità nella costruzione di squadre competitive con risorse limitate, un profilo che potrebbe rivelarsi più in linea con le esigenze economiche dei rossoneri. D’Amico, attuale dirigente dell’Atalanta, ha invece dimostrato di saper operare con grande efficienza, costruendo squadre competitive con acquisti mirati e sostenibili.

La rinuncia a Paratici potrebbe sembrare un’occasione persa, ma potrebbe anche rivelarsi una scelta saggia per il Milan. Un direttore sportivo deve poter operare senza limitazioni e con una chiara visione strategica. Il Diavolo ha bisogno di certezze e di una figura che sappia adattarsi al contesto attuale, senza forzare modelli di gestione incompatibili. La prossima mossa della dirigenza sarà cruciale per definire le ambizioni della squadra per la prossima stagione.

Tags AC Milan
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