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La strategia contraddittoria di Conceicao: tra alibi e scelte incomprensibili

Il Milan di Sergio Conceicao continua a navigare in acque tempestose, non solo per i risultati deludenti ma anche per la gestione comunicativa del tecnico portoghese. Dopo la pesante sconfitta contro il Napoli, le dichiarazioni dell’allenatore hanno sollevato più di un dubbio tra tifosi e addetti ai lavori. Una strategia comunicativa altalenante e contraddittoria che sembra riflettere la stessa confusione in campo della squadra rossonera.

Conceicao tra scuse e alibi: una linea sottile

Durante le interviste post-partita, Conceicao si è spesso espresso in modo curioso: da un lato afferma di non voler usare scuse, dall’altro elenca puntualmente le difficoltà incontrate. L’ultima dimostrazione è arrivata dopo la sconfitta contro il Napoli, quando ha dichiarato: “Da quando sono qui, più o meno tre mesi, non ho mai trovato scuse per la mancanza di tempo per lavorare. Oggi è andato tutto storto”. Nonostante questo, ha poi dettagliato una sequela di eventi sfortunati: la malattia di Loftus-Cheek, il virus intestinale di Thiaw e il problema muscolare di Leao. Eppure, alla fine, ha ribadito che non vuole aggrapparsi alla sfortuna.

Questa continua alternanza tra negazione e accettazione degli alibi rischia di minare la credibilità dell’allenatore, soprattutto agli occhi dei tifosi che richiedono più coerenza e determinazione.

Leao: il grande assente e il mistero delle scelte tattiche

L’assenza di Rafael Leao dall’undici titolare ha sollevato un polverone mediatico. Nonostante il talento indiscusso dell’esterno portoghese, Conceiçao continua a relegarlo spesso in panchina, preferendo altre soluzioni come Joao Felix, anche nelle partite di maggior rilievo. Una decisione che il giornalista Luca Bianchin ha definito “la scelta meno comprensibile dell’anno”.

Durante il match contro il Napoli, Conceiçao ha fatto scaldare Leao dopo appena 20 minuti, per poi inserirlo a metà tempo al posto di Warren Bondo. Si tratta dell’undicesima panchina stagionale per il numero 10 rossonero, una gestione che ha lasciato interdetti tifosi e critici, soprattutto considerando che il Milan senza di lui sembra incapace di fare male agli avversari.

Il derby della verità per il Milan e Conceicao

Ora, con il derby contro l’Inter alle porte e la Coppa Italia come ultima ancora di salvezza per la stagione, la pressione su Conceiçao è massima. Interrogato su Leao, l’allenatore ha risposto con una frase criptica: “Non so se sarò vivo domani, quindi vedrai”. Una risposta che ha suscitato non poche perplessità per il tono fatalista e inappropriato.

L’Inter arriva alla sfida priva di Taremi e Lautaro, ma Conceiçao ha preferito concentrarsi sulle proprie difficoltà. Anche in questa occasione il tecnico ha menzionato le assenze di Loftus-Cheek e altri giocatori con problemi fisici. Tuttavia, al di là degli infortuni, resta un nodo fondamentale: l’atteggiamento della squadra, troppo spesso arrendevole nei primi minuti e priva di quell’aggressività necessaria per competere a certi livelli.

Il tempo delle giustificazioni è finito

Il Milan non può più permettersi di ancorarsi agli alibi. L’eliminazione dalla Champions ha concesso finalmente un calendario più agevole, e il tempo per lavorare c’è stato. Ora serve dare risposte sul campo, con una formazione sensata e un atteggiamento diverso.

Il derby contro l’Inter non sarà una sfida qualunque. I tifosi chiedono dignità e rispetto, soprattutto dopo la delusione di Napoli. La pazienza sta per terminare e, per Conceiçao, è arrivato il momento di dimostrare di essere all’altezza del ruolo, sia sul piano tattico che comunicativo.

Tags AC Milan
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