Il CEO del fondo d’investimento americano Lazard ha parlato della volontà degli arabi di investire sulla Serie A con il Milan in prima fila.
Le recenti dichiarazioni di Marco Samaja, amministratore delegato della filiale italiana di Lazard, riaccendono le speculazioni sull’interesse del fondo sovrano saudita PIF (Public Investment Fund) nei confronti dei principali club italiani. L’ipotesi di un possibile acquisto da parte del colosso arabo ha preso piede durante il ‘Merger & Acquisition Summit 2025’, un evento dedicato all’analisi dei movimenti finanziari nel calcio, che ha visto la partecipazione di figure di spicco come Beppe Marotta, presidente dell’Inter, e Luigi De Siervo, CEO della Lega Serie A.
Un fondo da 861 miliardi di dollari per il Milan
Il PIF è uno dei fondi sovrani più grandi al mondo, con un patrimonio netto attuale di 861 miliardi di dollari. La società araba ha anche l’ambizione di raggiungere il trilione entro il 2025 ed è già attiva nel calcio europeo con l’acquisizione del Newcastle United. L’Italia potrebbe rappresentare una nuova opportunità di espansione, soprattutto considerando l’appeal del calcio italiano sul panorama internazionale.
Il fattore americano al Milan e l’ottimizzazione gestionale
Secondo Samaja, la recente ondata di investimenti americani nel calcio italiano non è solo legata alla passione per l’Italia. Secondo il CEO di Lazard l’interesse per la Serie A è anche legata ad una questione di sostenibilità gestionale e di valorizzazione dei diritti televisivi. Infatti, mentre i diritti della Serie A valgono circa 1 miliardo di dollari, quelli della Premier League ne valgono 4, e l’NBA ha siglato un accordo da 77 miliardi per 11 anni. Questa sproporzione attira investitori che vedono nel calcio italiano un potenziale ancora inespresso.
Un altro punto critico riguarda le infrastrutture sportive. Gli investitori speravano che l’ottimizzazione della gestione passasse anche attraverso la costruzione o il rinnovo degli stadi, ma la burocrazia italiana ha rallentato ogni iniziativa. Rispetto ad altre nazioni, i processi autorizzativi risultano decisamente più complessi, penalizzando la competitività dei club.
L’orizzonte arabo: nuovi scenari per il calcio italiano
Con l’addio dei magnati russi e cinesi, il panorama degli investitori nel calcio europeo si è ristretto. Restano in campo soprattutto gli arabi, già presenti con il PSG e il Manchester City, e i fondi del Bahrein, come Investcorp, che ha guardato con interesse all’Inter. Tuttavia, secondo Samaja, i sauditi potrebbero presto riconsiderare l’ipotesi di investire in Italia, soprattutto grazie ai buoni rapporti tra i governi italiano e saudita.
L’acquisto di un club come il Milan, l’Inter o la Juventus potrebbe garantire al PIF non solo visibilità internazionale ma anche un’influenza politica e culturale strategica. Tuttavia, l’attenzione del fondo è oggi focalizzata su progetti che garantiscano un ritorno tangibile, esattamente quello che sta creando Red Bird al Milan.
Le parole di Samaja aprono scenari suggestivi per il futuro della Serie A. Nonostante la cautela e i vincoli burocratici, l’ipotesi che il PIF possa investire nel calcio italiano non è da escludere. La potenza economica del fondo saudita potrebbe cambiare gli equilibri della massima serie, aprendo una nuova era di competitività e visibilità internazionale.