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Milan tra inizi da incubo e rigori sbagliati: il dato che fa tornare indietro di 70 anni

Il Milan sta vivendo una delle stagioni più deludenti degli ultimi anni. Dopo un inizio promettente, la squadra si è lentamente arenata in un vortice di prestazioni opache e risultati altalenanti. I numeri parlano chiaro: una classifica impietosa e una serie di sconfitte che stanno spegnendo le ambizioni europee dei rossoneri. Ma a pesare non sono solo i punti persi, bensì anche le modalità con cui arrivano le sconfitte, segno di una fragilità mentale e tattica preoccupante.

Il Milan e gli approcci sbagliati: una costante drammatica

Uno dei problemi più gravi di questa stagione è senza dubbio la tendenza a subire sempre il primo gol del match, soprattutto da quando Sergio Conceicao è arrivato sulla panchina del Milan. Ben nove delle tredici partite disputate in Serie A sotto la sua guida hanno visto i rossoneri andare in svantaggio per primi. Una statistica impietosa che racconta di una squadra con un approccio in campo molto fiacco.

Emblematico l’ultimo episodio contro il Napoli: un gol subito dopo appena due minuti, firmato da Matteo Politano, ha spento subito le speranze dei tifosi. Non è un caso isolato: si tratta infatti della terza volta in questa stagione che il Milan incassa una rete nei primi 120 secondi. Per trovare lo stesso numero di gol subiti nei minuti iniziali, bisogna tornare indietro di settant’anni. È il segno di un inizio partita disastroso che pone immediatamente il Milan in una situazione di rincorsa.

Rigori da incubo: quando nemmeno dagli undici metri si trova la rete

Oltre alla difficoltà nel difendere il risultato, un altro punto dolente riguarda i rigori. In questa stagione, il Milan ha sbagliato la metà dei penalty calciati (4 su 8), una statistica che riporta alla mente la stagione 1954/55, quando furono ben quattro i giocatori a fallire dagli undici metri. Anche quest’anno si è assistito a una girandola di rigoristi, senza mai trovare una gerarchia chiara e stabile.

L’ultimo episodio, in ordine cronologico, è quello che ha visto protagonista Santiago Gimenez. Dopo aver ottenuto un rigore importante sul punteggio di 2-0 per il Napoli, il centravanti messicano ha calciato in maniera debole, permettendo a Meret di respingere senza difficoltà. Eppure, inizialmente, sembrava dovesse essere Christian Pulisic a incaricarsi della battuta. Una scelta inspiegabile e rischiosa, che ha contribuito ad affossare ulteriormente il morale della squadra.

La mancanza di leadership e le gerarchie confuse al Milan

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Ciò che emerge con forza da questi episodi è l’assenza di una leadership forte e di regole chiare. Nella dinamica del rigore sbagliato, si è vista tutta l’incertezza che aleggia nello spogliatoio. Come ha giustamente sottolineato Pietro Mazzara sulle colonne di Milan News, le gerarchie vanno rispettate: non è il momento di fare esperimenti o favori personali, soprattutto quando la squadra si trova in una situazione così delicata.

Con il nono posto in classifica e il rischio di restare fuori dalle coppe europee, il Milan deve ritrovare al più presto compattezza e decisione. Serve una guida forte che sappia prendere decisioni nette, senza esitazioni. Perché, al di là dei problemi tecnici e tattici, è evidente che la fragilità psicologica stia facendo il resto, affossando definitivamente le speranze di una stagione che avrebbe potuto essere ben diversa.

Un futuro incerto: trovare una svolta per non affondare

Se non ci sarà una decisa inversione di tendenza, il Milan rischia di trovarsi a fine stagione con un pugno di mosche in mano. La società deve intervenire per dare alla squadra quella solidità mentale che sembra essere svanita, e Conceicao dovrà dimostrare di essere l’uomo giusto per risollevare una piazza così ambiziosa.

Il tempo stringe e le rivali corrono. Il Diavolo non può permettersi di rimanere indietro, non ora. Serve un colpo d’orgoglio, una scossa che restituisca dignità e speranza ai tifosi. La prossima partita sarà già un banco di prova decisivo: riuscirà il Milan a rialzarsi o sprofonderà definitivamente in un oblio fatto di errori e rimpianti?

Tags AC Milan
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